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Nella giornata di ieri, personale del Commissariato Borgo-Ognina è intervenuto nei quartieri Canalicchio e Borgo Sanzio, in ordine ad alcune situazioni conflittuali tra condomini.

Il primo dei due interventi riguarda una donna ultrasettantenne abitante nella zona Nuovalucello: a seguito di un esposto, presentato dalla signora nei confronti di un vicino di casa che l’avrebbe minacciata sin anche con una spranga di ferro e tentato di investire con la propria autovettura, i poliziotti hanno indagato in stato di libertà un ultrasessantenne pluripregiudicato infastidito dal fatto che la donna anziana fosse responsabile di dare cibo ai gatti nello spazio condominiale. Tale circostanza ha addirittura richiesto l’intervento sul posto della pattuglia del Commissariato. L’aggressore è stato indagato in stato di libertà per i reati di minaccia aggravata, delitto punito dall’art. 612 Codice penale con la pena della reclusione sino ad 1 anno.

Ulteriore fatto di rilievo, si è verificato in zona Borgo, dove due donne, appartenenti allo stesso nucleo familiare, hanno sporto denuncia per molestie da parte di un inquilino abitante al piano superiore a quello delle denuncianti. A motivo della disputa, il fatto che, ormai da oltre un anno, l’uomo avrebbe disturbato ripetutamente con rumori molesti a tutte le ore del giorno e della notte.

Il suono di una chitarra elettrica è stato persino vantato dal persecutore sul suo profilo pubblicato su un noto social media, in tono di sfottò e disprezzo per il disturbo arrecato alle vicine che erano costrette a subire volontari rumori molesti, finalizzati solo a disturbare la quiete delle due donne; addirittura una delle due, studentessa, per tale motivo non riusciva più a studiare.

Secondo le denunciati, paradossale scopo dell’asserito molestatore sarebbe stato quello di costringerle a lasciare l’immobile al fine di farvi entrare, quale nuovo affittuario, la propria suocera: per la regola del contrappasso, di per sé già giusta punizione.  Tuttavia, i poliziotti del Commissariato Borgo Ognina hanno svolto un’attenta attività investigativa, che si è pure avvalsa di acquisizioni testimoniali che hanno contribuito a cristallizzare il quadro probatorio nei confronti dell’uomo che è stato indagato in stato di libertà per il reato punito dall’art. 649 c.p. che punisce con la pena dell’arresto sino a 3 mesi chi, mediante schiamazzi o rumori, disturba il riposo delle persone.

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