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Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera aperta inviata al Governo Regionale dal Forum del Terzo Settore della Sicilia sull’annoso problema della disabilità.

La libertà di scelta dei prestatori dei servizi di cura e di assistenza da parte delle persone con disabilità, e dei propri familiari, costituisce un principio di civiltà ed un diritto che deve potere esercitare colui il quale necessita di tali servizi. Il Forum quindi, in tutte le sue articolazioni, siano esse quelle delle associazioni che rappresentano la disabilità o quelle delle associazioni che erogano i servizi, ritiene questo principio un elemento basilare dal quale necessariamente partire per discutere degli interventi volti ad offrire una migliore qualità della vita, garantendo un’effettiva e reale integrazione sociale, scolastica e lavorativa.

 E’ tuttavia sbagliato, proprio nell’interesse del mondo della disabilità, ridurre questo principio esclusivamente alla erogazione di contributi monetari. Il rischio che si corre è infatti quello dell’abbassamento complessivo della qualità degli interventi di supporto e cura della disabilità. Non si tratta insomma di dire se deve essere assegno si o assegno no, si tratta di stabilire cosa serve alla persona per migliorare la propria condizione di vita sotto il profilo sanitario e sociale.

Se l’assegno è “di cura”, ed è “di cura”, non ci si può limitare a stabilire un “quantum” indistinto per tutti, bisogna invece partire dalla valutazioni dei bisogni individuali di ciascun disabile e stabilire di conseguenza le sue necessità in termini di interventi sanitari e di assistenza sociale. E di conseguenza vincolare l’uso delle risorse esclusivamente a quelle finalità. Questo è il punto di partenza.

Le modalità conseguenti di intervento, assegno, voucher, rendicontazione, accreditamento o quant’altro, costituiscono solo la successiva architettura tecnica funzionale a raggiungere l’obiettivo: che è e resta quello di rendere compatibili la libertà di scelta e la qualità degli interventi di cura ed assistenza. Non farlo significa volere, forse in buonafede, il rapidissimo deterioramento del livello di assistenza ai disabili in Sicilia.

 Il Decreto del Governo Musumeci, che comunque deve essere necessariamente migliorato in alcuni aspetti, a partire dalla distinzione tra gravi e gravissimi, costituisce in tal senso una possibile soluzione transitoria verso una inversione di tendenza che permetta di andare verso il necessario miglioramento delle condizioni di vita dei siciliani interessati da disabilità.

 Ed è in tal senso che rivolgiamo al Presidente Musumeci l’invito a convocare in tempi brevissimi una riunione con il Forum del III settore, che rappresenta le associazioni maggiormente rappresentative del settore sia a livello nazionale che regionale, per potere esprimere in dettaglio il nostro punto di vista su questa materia che non necessita di divisioni ma, al contrario, di uno sforzo condiviso che parta dalla reale volontà di confronto nel merito, mettendo da parte gli slogan per andare, senza la presunzione di essere ciascuno portatore della verità, verso i bisogni reali del persone con disabilità.

Forum del Terzo Settore della Sicilia

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