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Si è spento ieri, all’età di 72 anni, l’attore catanese Gilberto Idonea., considerato da molti come l’emulo di Angelo Musco e che per molti anni ha calcato i principali palcoscenici della Sicilia e d’Italia, con la sua compagnia, rappresentando i classici siciliani di Martoglio, Pirandello e Verga. Nato a Catania il 18 Giugno 1946, Gilberto Idonea è stato un brillante attore di teatro, cinema e televisione, segnandosi per il suo sorriso comunicativo, per la sua simpatia che lo rendevano molto popolare tra la gente. Con l’iscrizione all’Università entrava a far parte del CUT (Centro Universitario Teatrale) sotto la direzione artistica di Salvino Aiello, dove iniziava la sua formazione artistica. Nel 1976 venne chiamato dagli attori della ormai disciolta Brigata d’Arte, come presidente e direttore artistico, a formare una compagnia stabile sotto forma di cooperativa, il Teatro delle Arti.

Gilberto Idonea davanti al “Bellini” di Catania

Ha presentato tutto il repertorio del teatro siciliano di Angelo Musco in Argentina, Brasile, Canada, Cile, Germania, Stati Uniti, Uruguay e Venezuela. Uno tra i suoi più applauditi spettacoli è stato “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello. Ha al suo attivo parecchi film, tra cui “Maléna” di Giuseppe Tornatore nell’importante ruolo dell’avvocato Centorbi, “Il Consiglio d’Egitto” di Emidio Greco, “Guardiani delle nuvole” di Luciano Odorisio, “Le conseguenze dell’amore” di Paolo Sorrentino e “La seconda notte di nozze” di Pupi Avati.

In televisione ha recitato in diverse fiction, tra cui “La donna del treno” di Carlo Lizzani, due serie della “Piovra”, in Don Matteo, in “Diritto di difesa”, nel “Commissario Montalbano” e in “Gente di mare”.

Il giornalista Furio Colombo sulla prima pagina del giornale “La Stampa” sull’attività in USA, il 13/12/93 fra l’altro ha scritto: “La lingua siciliana di Idonea e dei suoi attori non è un problema in America. La gente, non solo gli emigranti ma gli americani che vanno a vederlo, capisce il suo teatro, come avrebbe capito Eduardo, come capisce l’opera. Questo certo accade con la compagnia “di giro” di Gilberto Idonea, un giro che lo porta dai paesini siciliani alla California, dal Bronx alla Casa Italiana della New York University, fra un pubblico di famiglia e un pubblico estraneo che ascolta in religioso silenzio come se disponesse di una traduzione simultanea”.

Idonea

Un personaggio, un attore, un volto popolarissimo a Catania, molto apprezzato dai catanesi, dal pubblico che lo ha sempre seguito ed applaudito vedendo in lui il nuovo Angelo Musco e molti lo ricordano ancora per la nota pubblicità televisiva nei panni di “Mastru Austinu”.

Riportiamo, a tal proposito, alcuni stralci dell’ultima intervista fatta dal sottoscritto a Gilberto Idonea, in occasione della riproposta al Teatro Bellini di Catania del suo acclamato “One man show”,  recital supportato da musica e proiezioni video con il quale lo stesso attore e la città ricordavano lo straordinario Angelo Musco nei settant’anni dalla sua morte ed in cui lo stesso Idonea rendeva anche omaggio ai padri del nostro teatro come Giovanni Grasso, ma anche ai grandi scrittori e drammaturghi della Sicilia, da Luigi Pirandello a Nino Martoglio, da Giuseppe Tomasi di Lampedusa a Leonardo Sciascia.

Nina Micalizzi e Gilberto Idonea

Ringrazio prima di tutto la città di Catania che dopo 13 anni – spiegava nell’intervista Idonea – mi ha fatto tornare per fare teatro e soprattutto al Bellini. E’ un riconoscimento fatto a me ma anche agli autori e ai personaggi che porto in giro per il mondo, Giovanni Grasso, Angelo Musco, Nino Martoglio, Emanuel Calì. One man show è una sorta di indagine su che cosa sia la sicilianità, uno spettacolo per raccontare una Sicilia e soprattutto una Catania, popolare che a tratti diventa imponente e drammatica. Il vero titolo di questa lezione-spettacolo, presentata in molte università e licei di mezzo mondo, è Lasciato solo in quanto fui lasciato da solo sul palco alla Catholic University di Washington a tenere una sorta di lezione agli spettatori studenti. Tra le cose cui tengo di più nello spettacolo c’è il brano de “Il Berretto a sonagli” che faccio da solo, facendo dire tutto al personaggio di Ciampa, poi c’è la dedica a Domenico Danzuso e Martoglio recitato da Martoglio. Nel 1994, infatti, a Buenos Aires un vecchio catanese, Agatino Calì, volle regalarmi un disco in cui Nino Martoglio recitava ai suoi sonetti, quelli che faccio ascoltare al pubblico. Quel disco, una delle poche cose che aveva messo nella sua valigia di cartone e che gli era stato compagno fedele nei momenti della nostalgia”.

In scena con Enrico Pappalardo

Una persona alla quale devi dire grazie in particolare…

“Sicuramente devo dire grazie al giornalista Furio Colombo che con un suo articolo sulla prima pagina de “La Stampa”, mi ha consentìto di essere chiamato dal Ministero degli esteri nel l992. Da allora ho girato il mondo portando ai nostri connazionali, e non solo, il teatro siciliano”.

Cosa vuol dire girare per il mondo e fare conoscere il teatro siciliano…

“E’ una cosa bellissima e strana, dato che poi tutti ci capiscono e le nostre origini non scompaiono mai. Io ad esempio quando sono sul set parlo sempre in dialetto siciliano, a volte recito anche in siciliano. Non possiamo farci nulla, è una cosa che abbiamo dentro…”.

Come è nato l’attore Gilberto Idonea?

“E’ nato dalla mia grande passione per il teatro. lo ero product manager presso la Olivetti e facevo il pendolare tra Milano e Catania ma il mio amore vero era per il teatro. Ed infatti nel 1976 fondai una compagnia stabile, il Teatro delle Arti che si trovava alla Civita di Catania ma durò poco ed allora decisi di partire alla ricerca di quell’altra Sicilia in giro per il mondo”.

Angelo Musco e Gilberto Idonea

Il teatro di ieri e quello di oggi….

“Sono due cose completamente diverse, quello di una volta era più impegnato, forte della sua identità e del suo valore mimico ed espressivo. Oggi accade spesso che un attore è costretto a recitare per due lunghi anni una sola battuta ed ecco che si finisce per odiare questo mestiere. Una volta invece nella filodrammatica succedeva che per una settimana dicevi la stessa battuta ma poi nell’altra settimana diventavi protagonista”.

Cosa si cerca oggi nella professione di attore?

“Sicuramente il successo superficiale, effimero, che non nasce dalla passione, ma solo dal bisogno di notorietà e di soldi facili.

Cinema, teatro, tv, quale preferisce?

“Io volevo fare solo teatro perché crea un contatto immediato e fisico con il pubblico, ma poi ho scoperto che il teatro, la funzione teatrale si consuma in una sera. Ecco perché sono poi passato alla fiction e al cinema, perchè per un attore di teatro non c’è eredità, non c’è memoria”.

Come si definisce Gilberto Idonea, dal punto di vista artistico?

“Sicuramente un uomo fortunato. Di recente ho fatto molte cose gratificanti, come tv e poi il mio ritorno a Catania, tra gli applausi di pubblico, critica e di istituzioni, mi rende davvero felice”.

Alla moglie Raffaella, ai figli Alessandro, Aureliano, Augusto, ai parenti più stretti giungano le più sentite condoglianze del sottoscritto e dell’intera Redazione di “Cronaca Oggi Quotidiano”. Buon proseguimento Gilberto, buon cammino.

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