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La medaglia d’oro conquistata da Martina La Piana alle Olimpiadi Giovanili di Buenos Aires, conferma la scalata della pugile siciliana, partita da Catania, sempre al fianco di Coach Giovanni Cavallaro, giunta a in quest’ottobre 2018 ai vertici mondiali, passando per due podi assoluti agli Europei che hanno colorato di sole, e soprattutto d’azzurro, le ultime due estati.

Pesi mosca, 48-51 chili, un oro tra i sedici in totale collezionati dall’Italia per l’occasione. Il 5-0 in finale alla nigeriana Gbadamosi, l’epilogo felice delle prime due tappe, i trionfi su due campionesse mondiali quali l’indiana Jyoti e la statunitense Garcia. L’accoglienza ricevuta allo scalo di Catania-Fontanarossa, due giorni dopo la grande impresa in argentina, è stata quella di sempre: entusiasmo e gioia al fianco di parenti, amici ed in particolare i compagni di squadra marchiati Fitbull Palestre. Immagini che non sono più una novità per la sedicenne olimpionica ma solo conferme di medaglie alla massima espressione, ed in più, per l’occasione, di caratura mondiale.

“Tre match molto difficili, l’ultimo è stato il più entusiasmante – queste le parole di Martina La Piana appena giunta al terminal arrivi di Catania -. Dopo questa medaglia d’oro? L’obiettivo è conquistare un altro oro, stavolta alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Grazie a tutti per il sostegno, compagni e amici, familiari e concittadini per il sostegno ricevuto in occasione di questo appuntamento”.

Coach Giovanni Cavallaro è stato il primo ad abbracciarla: “Conoscendo Martina sin da quando ha iniziato l’attività pugilistica, in tenera età, ero consapevole che avrebbe raggiunto grandi traguardi. Il ciclo vincente continua, dopo il rammarico dei mondiali di Budapest, alcuni mesi fa, che non siamo riusciti a portarli a termine con una vittoria che tecnicamente era nostra ed un’avversaria che non ha condotto contro Martina un match “pulito”. Mi dispiace, e voglio sottolinearlo, non aver ricevuto un solo segnale di stima dalle istituzioni politiche cittadine: è la prima medaglia olimpica femminile giovanile, non si può trascurare questo particolare”.

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