Cronaca

Lodevole l’iniziativa dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli odontoiatri di Ragusa di organizzare, e a così alto livello per la levatura scientifica dei relatori, l’evento formativo ECM per medici e anche per i giornalisti dell’Ordine Giornalisti di Sicilia, iscritti attraverso la piattaforma SigeF, dal titolo “Comunicare in Sanità: Il Vero o falso. Fake news e Salute” svoltosi nell’aula riunioni dell’Ordine ibleo sabato 27 ottobre.

Le bufale rischiano di disorientare i pazienti. E anche di compromettere l’attenzione di chi ha bisogno di essere curato senza scorciatoie che, spesso e volentieri, si rivelano ingannevoli. Ecco perché è indispensabile rivolgersi a professionisti ed evitare i consigli del web.

L’ultima tra queste bufale la rivela, scherzandoci sopra, il direttore del servizio di Epidemiologia dell’Asp di Ragusa, Giuseppe Ferrera.

“Una signora – ha raccontato – mi ha detto che nei vaccini c’era una sigla Dhmo che indicava una sostanza tossica. In realtà non è altro che monossido di idrogeno, una formula chimica dell’acqua che, ovviamente, tossica non è”.

Queste e altre pillole sono emerse nel corso del convegno che ha puntato i riflettori dell’attenzione su salute ed appunto sulle famigerate “fake news”.

Il convegno, condiviso dall’ASP 7, ha avuto il patrocinio dell’Ufficio per la Pastorale della Salute della Diocesi di Ragusa, ha dato l’occasione a tutti i partecipanti di sottoporsi, nella stessa sede del convegno e in molti hanno approfittato di questa inaspettata occasione, alla vaccinazione anti-influenzale 2018-2019.

Questo a chiudere il cerchio dell’impegno dell’Ordine dei Medici” messa in atto dal Ministero della Salute per rinnovare la sana voglia degli italiani a vaccinarsi e vaccinare i propri figli, scrollandosi di dosso tutte le fake news, le false notizie, in giro sul web, e non solo, sui rischi ed effetti avversi. di Ragusa, uno dei 31 Ordini provinciali, nell’adesione alla campagna nazionale “Una bufala ci seppellirà”.

Merito alla presidente dell’Ordine, la dott.ssa Rosa Giaquinta, di aver costruito un programma ricco e completo nei tanti aspetti della salute, anche pratici e quelli più frequenti, di cui abbondantemente circolano, e con tanto spesso inconsapevoli “condivisioni” le false notizie anche su argomenti di particolare gravità come il cancro e, appunto, i vaccini.

Per dare un’idea dei lavori, questi i titoli delle relazioni e dei relativi specialisti (in campo sanitario): “Oncologia: tra realtà, illusioni e false notizie”- affidiamoci alla professionalità (dott. G. Iacono), “Vaccini: verità e bugie” – un investimento in prevenzione (dott. G. Ferrera, che ha praticato il vaccino ai convegnisti), “Allergie e intolleranze” – di tutto di più (dott. C. Brinch), “Odontoiatria e bufale” – il colluttorio fa male al cuore? (prof. M. Cassetta, di Bologna), “Genetica: da qui all’eternità” – alla ricerca del tempo perduto? (dott. M. Cassone), “Educare alla Salute: alfabetizzazione sanitaria” – compito o responsabilità del medico di famiglia (dott. S. Benincasa).

“Abbiamo pensato a questo momento con il presidente dell’Ordine dei medici –ha sottolineato il direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute, don Giorgio Occhipinti – con la consapevolezza che non si può fare più finta di niente rispetto a quello che sta accadendo. Le autodiagnosi fatte in rete non portano da nessuna parte. Si corrono grossi rischi. I pazienti non possono sottovalutare questa situazione che rischia di diventare assolutamente complicata”.

E don Occhipinti ha aggiunto: “Ne abbiamo approfittato anche per un messaggio a favore delle campagne di vaccinazione con particolare riferimento a quella antinfluenzale che sta prendendo il via proprio in questi giorni. Grazie al dott. Ferrera, abbiamo colto l’occasione per farci vaccinare proprio in occasione della giornata di ieri”.

L’intervento del presidente Rosa Giaquinta

E’ stata, quindi, la presidente dell’Ordine dei medici, Rosa Giaquinta, a chiarire come si combattono le fake news. “Il primo passo – ha messo in luce la Giaquinta – è quello di cercare di migliorare il nostro rapporto di fiducia con i pazienti, facendo un’autoanalisi nella comunicazione delle diagnosi, spiegando con chiarezza ai pazienti ciò di cui soffrono. Partiamo innanzitutto da noi medici, poi abbiamo ritenuto importante creare una stretta alleanza con la stampa, perché credo che i giornalisti abbiano un ruolo di pari importanza e che possono veicolare nella maniera migliore il nostro messaggio”.

Diversi aspetti culturali ed etici e quelli della comunicazione in generale e nell’ambito della salute hanno trovato spazio e particolare approfondimento con gli interventi del dott. A. Conte della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (FNOMCeO), di Riccardo Arena, consigliere dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, del prof. A. Rabbito, docente cinematografico dell’Università Kore che ha affrontato il tema delle radici della cultura dell’inganno, del medico giornalista catanese Nuccio Sciacca, responsabile dell’organo ufficiale di informazione dell’Ordine dei medici di Catania – Catania Medica, che ha brillantemente trattato il tema del “come comunicare e informare sui temi della sanità, partendo dalla veridicità e autorevolezza delle fonti”, della dott.ssa M. Marotta che ha affrontato gli aspetti antropologici della società moderna in tema di salute e nuove prerogative e dell’avv. A. Cilia che ha relazionato sui profili legali delle fake news.

Applaudita la relazione del prof. Michele di Cintio (Bari) su “Medici e Giornalisti – per un’etica da condividere” che può e deve tradursi in una sempre più stretta collaborazione tra i due Ordini professionali sia nel campo della formazione che della divulgazione ottimale e veritiera dell’informazione. Insomma combattere le fake news, le bufale sulla salute, è una vera e propria urgenza e in questo può aiutarci la rubrica della FnomCeo  https://dottoremaeveroche.it/ che offre un piccolo, ma significativo contributo di certezza, partendo dalle evidenze scientifiche. Riguardo al convegno, infine, è da augurarsi che anche gli altri Ordini dei medici della Sicilia possano ripetere l’esperienza.

E’ stato chiarito, insomma, che quello delle fake news è un fenomeno di cui bisogna prendere atto, ma non perché si voglia demonizzare internet, che in alcuni casi è un ottimo strumento di comunicazione e conoscenza, quanto piuttosto per cercare di sfatare i falsi miti sul web, per allontanare le persone dalle bufale e cercare di aumentare il senso critico nella lettura di quelle che sono le notizie che si apprendono sui canali di comunicazione.

Qualche dato? Si stima siano 15 milioni gli italiani che, in caso di piccoli disturbi (dal mal di testa al raffreddore), cercano informazioni sul web. Più della metà, 8,8 milioni, sono stati vittime di notizie costruite ad arte nel corso dell’anno. In particolare, sono 3,5 milioni i genitori che si sono imbattuti in indicazioni mediche sbagliate.

Dati allarmanti per la salute: se il medico di medicina generale (53,5%) e il farmacista (32,2%) restano le principali fonti di informazione, decolla il ricorso ai diversi canali web (28,4%). Il 17% degli italiani consulta siti web generici sulla salute, il 6% i siti istituzionali, il 2,4% i social network.

Vincenzo Caruso

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