Le creazioni, gli spettacoli di Roberto Latini e di Fortebraccio Teatro, sono sempre intensi, surreali, provocano stupore ed emozione. Anche questa volta con il suo “Cantico dei Cantici”, basato su uno dei testi più antichi di tutte le letterature, proposto al Centro Zo per la rassegna di teatro contemporaneo “Altrescene Preview“, l’attore, autore e regista romano non si smentisce adattando ed interpretando una pièce che, sia pur nella sua breve durata (circa 50′), regala al pubblico emozioni intense per una rappresentazione particolare.
Roberto Latini, Premio Ubu 2017 come migliore attore e performer per il “Cantico dei Cantici”, firma anche la regia dello spettacolo, per le musiche e suoni di Gianluca Misiti (premio Ubu 2017 ‘Miglior progetto sonoro o musiche originali’) e luci e tecnica di Max Mugnai. Lo spettacolo, organizzazione Nicole Arbelli, è una produzione Fortebraccio Teatro, con il sostegno di Armunia Festival Costa degli Etruschi e con il contributo di MiBACT e Regione Emilia-Romagna.
“Il Cantico dei Cantici è uno dei testi più antichi di tutte le letterature. – ribadisce Roberto Latini –Pervaso di dolcezza e accudimento, di profumi e immaginazioni, è uno dei più importanti, forse uno dei più misteriosi; un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante, un bolero tra ascolto e relazione, astrazioni e concretezza, un balsamo per corpo e spirito. Non ho tradotto alla lettera le parole, ho tradotto alla lettera la sensazione, il sentimento, che mi ha da sempre procurato leggere queste pagine. Ho cercato di assecondarne il tempo, tempo del respiro, della voce e le sue temperature. Ho cercato di non trattenere le parole, per poterle dire, di andarle poi a cercare in giro per il corpo, di averle lì nei pressi, addosso, intorno; ho provato a camminarci accanto, a prendergli la mano, ho chiuso gli occhi e, senza peso, a dormirci insieme”.
Queste le parole di presentazione della pièce da parte dell’interprete, adattatore e regista e che già, indubbiamente, generano curiosità, interesse ed emozioni. Ed infatti alla fine dello spettacolo lo spettatore applaude frastornato ed ammirato dalla potenza magnetica di Roberto Latini, incantato dalla parola e dei suoi mille significati, ma soprattutto dalla capacità del performer e di Fortebraccio Teatro si riuscire a comporre, ad amalgamare gesti, parole, suoni con tanta eleganza.
La pièce, che vede Roberto Latini alternarsi tra una panchina ed una postazione radio, è infatti il frutto di un certosino lavoro di contaminazione tra luci, interpretazione e musica arrangiata da Gianluca Misiti, che riesce a creare una trama sonora particolare, intrigante caratterizzata dai movimenti scenici e l’uso della voce. L’interpretazione di Latini, la musica, i movimenti, i pochi oggetti scenici creano per l’attento pubblico un universo surreale e poetico, tra l’antico ed il nuovo, formando una sorta di luogo buio e con colori artificiali, che costruiscono ed annullano emozioni e sentimenti sulle parole dell’interprete, come sempre pervaso da uno straniamento innovativo.
Protagonista della messinscena è quindi un dj, un essere senza sesso, un clochard che dorme su una panchina e al risveglio, da una postazione radio, declama, recita, sussurra “on air” i versi del Cantico. Latini libera energie che il testo in sé emana, rendendolo poesia senza tempo e le immagini del Cantico sono ripetute, fin dall’inizio, con diversi registri, tra l’infernale e il dionisiaco, tra il sofferto ed il poetico o sensuale con il celestiale e l’acquarellato, fino al finale. I versi non vengono solo declamati, ma danzati, il performer li sente dentro, li vive, tra musiche che vanno da Raffaella Carrà (“A far l’amore comincia tu” secondo Bob Sinclar), alle emozionanti note morriconiane di “C’era una volta in America”, ai Placebo. Versi che vengono subiti per poi arrendersi alla loro potenza, per la presenza assenza della persona amata a cui pare rivolgersiil protagonista e con cui, a tratti, sembra dialogare a distanza.
Roberto Latini, che si conferma straordinario e visionario performer, anche in questa pièce danza, trasmette passione, ma soprattutto è strumento di emissione vocale ed il racconto, i versi, passano in secondo piano facendo emergere prepotentemente una storia surreale, triste ed intensa, di deliri notturni, di amori liquefatti forse nel tempo ed evocati, declamati, danzati, con nostalgia. Applausi reiterati alla fine da un pubblico frastornato ed entusiasta peruna performance assolutamente da vedere.
Scheda spettacolo
“Cantico dei Cantici”
Adattamento e regia Roberto Latini
Musiche e suoni Gianluca Misiti (Premio Ubu 2017 come Miglior progetto sonoro o musiche originali)
Luci e tecnica Max Mugnai
Con Roberto Latini (Premio Ubu 2017 come Miglior attore o performer)
Organizzazione Nicole Arbelli
Produzione Fortebraccio Teatro
Con il sostegno di Armunia Festival Costa degli Etruschi -con il contributo di MiBACT, Regione Emilia-Romagna
Durata 50 minuti senza intervallo
Rassegna Altrescene Preview – Centro Zo Catania – 2 Novembre 2018
CANTICO DEI CANTICI – TEASER VIDEO