Dolce, salato, inebriatoRubriche

Un libro che mette appetito, ispira il desiderio di cucinare, con la consapevolezza che alla fine si riesce ad assaporare un piatto che riflette il gusto della Sicilia e della sua storia.

Un altro successo, per “Gli appuntamenti del giovedì” nei locali della Società Operaia di Mutuo Soccorso, dove il quarto incontro era riservato a Vincenzo Jannuzzi e al suo “Cucina siciliana”, edito da Edizioni Affinità Elettive nel 2017.

L’iniziativa, con il patrocinio del Comune di Modica, è stata promossa dalla Libreria “La Talpa” in occasione del suo venticinquesimo anno di attività, in collaborazione con Paesaggio Barocco – Enoteca Cioccolateria “Sotto San Pietro”. L’evento di ieri, inoltre, è stato inserito nel programma ChocoMObook di ChocoModica 2018. A coordinare gli interventi il giornalista Marco Sammito, curatore di ChocoMObook. Oltre all’autore, sono intervenuti la giornalista enogastronomica Gianna Bozzali, Daniele Pavone e Giorgio Solarino per Paesaggio Barocco e, naturalmente, Francesco Trombadore de La Talpa.

Studioso scrupoloso ed attento, appassionato di archeologia, storia e politica, editore e scrittore prolifico, Jannuzzi, da profondo conoscitore della Sicilia e delle sue tradizioni, ha messo in rilievo come “il cibo sia lo specchio della storia dei popoli, raccontando delle tradizioni e delle loro origini, unendo gli odori e i sapori di terre un tempo lontane”.

Jannuzzi ha scritto “Cucina siciliana” pensando non solo a un ricettario tipico ma facendo parecchia attenzione anche al dato storico, mai casuale e improvvisato, così come per le feste e le sagre in cui si celebra l’enogastronomia tipica siciliana, raccolte in una preziosa sezione. Allo stesso modo, è stata curata la veste grafica che, in un’opera in cui si celebra il cibo, assume un ruolo preponderante che, allo stesso modo delle pietanze di cui tratta, deve appagare anche lo sguardo del lettore.

Il carattere tipografico usato per la descrizione della preparazione dei singoli piatti è piacevolissimo e – non senza una nota di nostalgia – ricorda il corsivo del quaderno delle ricette della nonna, immancabile nella dispensa di ogni famiglia siciliana. Inoltre, risulta essere davvero straordinario il ricchissimo corredo fotografico – tipico delle produzioni di Jannuzzi che è autore anche di splendidi calendari – evidentemente ispirato dall’incipit iniziale: il libro riverbera i colori accesi del Mediterraneo, risuona dei canti dei pescatori e delle cicale di campagna che friniscono tra il profumo del finocchietto selvatico e dell’origano, mentre il gusto pungente della ricotta salata, ammorbidito dalle melanzane e dal pomodoro, pervade il palato che assapora già la croccante dolcezza delle mandorle, illuminate dalla luce calda dell’Africa che traspare attraverso il gelo rinfrescante della granita di limone; alcuni meravigliosi cannoli quasi fuoriescono dalla quarta di copertina: viene voglia di prenderne uno con le dita per portarlo alla bocca e mangiarlo, ad occhi chiusi.

L’incipit di “Cucina siciliana” è poi una citazione particolarmente significativa e pertinente che non solo omaggia un altro celebre libro di cucina (“Cucina di Sicilia” di Paola Andolina, Flaccovio Editore), ma riflette anche la linea editoriale del libro e dunque la personalità del suo autore: «La Sicilia è forme cangianti, colori violenti, profumi intensi. Così è anche la sua cucina. La passolina e la sarda si sposano, il verde e il rosso si amalgamano, il dolce e il salato si baciano. È un trionfo, un’esplosione, una sinfonia. Il cucinare è un’arte e, in Sicilia, è sublime».

Il pubblico presente ha partecipato con domande e curiosità. Al termine, anche il sindaco Ignazio Abbate, oltre ad omaggiare l’autore, ha voluto essere presente alla degustazione di Paesaggio Barocco con i biscotti di mandola oltre al cioccolato con una selezione di grappe siciliane e vini da dessert sempre siciliani.

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