Cronaca

È il primo contributo concreto al nuovo Piano Regolatore Generale di Catania, che arriva dopo neanche 48 ore dall’incontro sul tema voluto dall’Amministrazione comunale. Tre progetti d’architettura che propongono la rigenerazione urbana delle principali vie d’accesso alla città: l’area Zia Lisa per chi arriva dall’aeroporto, la zona della Civita in cui sbarcano i croceristi che approdano al porto e giungono coloro che scendono dal treno alla stazione, e la fascia Cannizzaro/Ognina percorsa da chi arriva dall’autostrada A18. Si tratta del risultato finale del workshop internazionale d’Architettura “Layer Zero 2018” che si è concluso oggi (15 dicembre) dopo un’intensa settimana di lavoro che, negli spazi di Palazzo della Cultura, ha visto all’opera oltre 40 architetti, tra studenti, professionisti e visiting provenienti da importanti studi di livello mondiale.

«La conclusione del nostro evento diventa una valido inizio per la nuova fase urbanistica della città, perché le tavole realizzate propongono progetti fattibili, sostenibili, e soprattutto nati dalla visione di coloro che sono il futuro di Catania, i giovani», ha affermato Veronica Leone, presidente della Fondazione Architetti di Catania, che insieme al presidente dell’Ordine etneo Alessandro Amaro, ha guidato l’organizzazione dell’iniziativa sostenuta da numerosi enti istituzionali e partner.

«La coincidenza temporale tra il workshop e la presentazione delle linee guida del nuovo Prg di Catania ha un forte valore simbolico – ha aggiunto il presidente Alessandro Amaro – con la consegna di questi progetti e la riproposta di quelli realizzati nelle edizioni precedenti, l’Ordine vuole essere parte attiva nella stesura del nuovo Prg. Il nostro non è un lavoro autoreferenziale, ma sviluppato direttamente in funzione dei bisogni urbanistici della città».

«Ritengo che questi tre progetti qualificanti possano essere assolutamente valutati e recepiti nella nostra idea di Piano regolatore», ha risposto il sindaco di Catania Salvo Pogliese, intervenuto alla conferenza conclusiva per ringraziare l’Ordine, la sua Fondazione e i partecipanti del workshop, dell’importante contributo. «È nostra intenzione rivalutare anche le idee realizzate durante i workshop passati, perché si tratta di un patrimonio prezioso a nostra disposizione che non può essere sprecato», ha dichiarato l’assessore comunale alla Cultura Barbara Mirabella.

Queste le tre idee riprodotte nei masterplan e accompagnate ciascuna dal “piano di fattibilità”: 

TEAM CIVITA (visiting: Elisabetta Gabrielli; resident: Giuseppe Parisi; coordinatore: Andrea Toscano; tutor: Martina Arena, Irene Chiara D’Antone e Domenico Maugeri; students: Ilenia Billone, Michele Moliteo, Marina Passaro, Graziano Testa).

Sul prospetto di una ricucitura tra la città e il suo waterfront, spicca la rifunzionalizzazione degli archi della marina, che diventano anche luogo di passeggiata, sia sotto che sopra gli stessi. Una riconfigurazione di un’area oggi privata di una naturale pedonalizzazione, che viene invece rivalorizzata nel rispetto del tessuto urbano e dell’anima popolare del quartiere.

Il progetto: https://bit.ly/2Eoql6z

TEAM OGNINA/CANNIZZARO (visiting: Gianluca Peluffo; resident: Angela Catanese; coordinatore: Sabrina Tosto; tutor: Claudia Manusia e Marilena Lanzafame; students: Chiara Ciliberto, Roberto Nigro e Giovanna Ferrara).

Il principio fondante è la riorganizzazione totale della viabilità in funzione del potenziamento dell’ospedale, la cui presenza richiede anche un nuovo edificato che risponda alle esigenze, non solo chi abita l’area, ma soprattutto di chi vi transita per raggiungere la struttura sanitaria. Uno spazio da restituire anche a livello pedonale, con la proposta di una piazza in quota che si snoda fino al mare.

Il progetto: https://bit.ly/2UO5dwl

 TEAM ZIA LISA (visiting: Salvatore Settecasi e Francesca Baldessari; resident: Koncita Santo; coordinatore: Eleonora Bonanno; tutor: Erica Drago, Rossella D’Angelo e Alberto Leonforte; students: Yarihanna Bufalino, Giovanni Di Stefano e Dario Martinez).

La parola chiave è “connessione”, tra la città e il suo hub aeroportuale, e tra i quartieri periferici e la Plaia, passando per il Boschetto. Un’analisi accurata delle criticità ma soprattutto delle opportunità che possano rigenerare l’ambiente urbano e il paesaggio che caratterizzano l’area. Una trasformazione da luogo chiuso e frammentato a nuova cerniera definita e riconoscibile.

Il progetto: https://bit.ly/2SKbs2C

«Un doveroso e sentito ringraziamento ai componenti dei Consigli dell’Ordine e della Fondazione – hanno concluso i presidenti Amaro e Leone – che hanno creduto nella scelta di continuare e migliorare l’esperienza del workshop, certamente un fiore all’occhiello della nostra formazione professionale». All’incontro conclusivo – moderato dal critico d’architettura Francesco Pagliari, tra le firme di The Plan – sono intervenuti: il presidente di Ance Catania Giuseppe Piana, il consigliere dell’Ordine Ingegneri Irene D’Antone, il presidente di Inbar Catania Dario Antignano, Ignazio Lutri di Inarch Sicilia.

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