SpettacoloTeatro

Dopo il debutto del 19 e 20 Gennaio allo spazio Roots di Catania, ritorna in scena venerdì 25 e sabato 26 Gennaio alle ore 21 al Teatro dei 3 Mestieri di Messina, per la stagione teatrale “Radici per Restare”, la nuova edizione di “Madri di Guerra” di Antonella Caldarella, produzione Teatro Argentum Potabile, con Antonella Caldarella e Valeria La Bua, musiche dal vivo di Andrea Cable, regia di Antonella Caldarella.

Valeria La Bua ed Antonella Caldarella

L’atto unico di 60 minuti è un misto di autentiche emozioni, che coinvolgono il rapporto tra madre e figlia, tra una mamma che sognava di vedere sposata la figlia mentre questa, nella sua semplicità, inseguiva la sua passione, i suoi principi e la verità. Un testo forte che regala al pubblico tanti interrogativi e momenti di teatro puro, grazie all’affiatamento, all’intesa tra le due interpreti che a volte si scambiano il ruolo di madre con quello di figlia, che riflettono sulla malvagità ed inutilità delle guerre, che si inseguono, ridono e piangono. Un rapporto tra madre e figlia che nemmeno la morte potrà mai spezzare. Una pièce intima, vissuta, dai mille spunti e mai scontata, che sembra cucita addosso alle due interpreti, Antonella Caldarella (mamma Agata) e Valeria La Bua (la figlia Maria Grazia), sempre misurate e che all’unisono si scambiano i diversi stati d’animo e tra pianti, risate, filastrocche e ricordi si muovono in una semplice scenografia (un letto con una coperta di pizzo, un tavolino con vaso di fiori colorati, uno specchio, un bambolotto ed una tenda nera) di Emanuele Salamanca, supportati dalle azzeccate musiche dal vivo di Andrea Cable. I costumi sono di Noa Prealoni. Rispetto all’edizione dello scorso anno, interpretata da Daniela Fisichella e Valeria La Bua, lo spettacolo nella sua nuova versione è più maturo, più asciutto e non può non far commuovere le mamme presenti in sala oltre che far riflettere su temi quali i sogni, i principi dei giovani, le aspettative di una madre, i dolori, i lutti, le rovine che lasciano le guerre ed il vuoto immenso, mai colmabile, della perdita di un figlio per un genitore. Da vedere sicuramente.

Valeria La Bua

“Madri di Guerra” – spiega Antonella Caldarella, autrice, interprete e regista in una nota – è nato tanti anni fa. Aspettavo mio figlio quando sono rimasta molto colpita dalla morte della giovane Maria Grazia Cutuli. Se ne parlò per molto tempo ed io non facevo che pensare alla sua storia e a sua madre. Così un giorno decisi di scrivere un testo che parlasse di due donne e della Guerra. Per scriverlo mi sono un po’ documentata su internet riguardo chi fosse Maria Grazia; su sua madre invece non avevo dubbi, nonostante non vi erano notizie, io sapevo chi era Agata. Questo testo, tuttavia, non è la storia di questa giovane donna che è morta per la verità. La morte di Maria Grazia è rimasto come spunto iniziale per sviluppare un racconto più universale di una madre e di una figlia e del rapporto che li lega.
Non ho mai conosciuto questa giovane donna, né la famiglia, quindi non ci sono riferimenti certi, e se ci dovessero essere, saranno solo pure coincidenze. Per una serie di eventi, dopo 16 anni dalla sua scomparsa, ho deciso quest’anno di tirare fuori questo testo che tenevo conservato nel mio computer e di rappresentarlo.
Rileggendolo ho sentito che è un testo molto denso e se dapprima mi sembrava piuttosto scarno, invece mi sono accorta che andava bene così, ho fatto qualche aggiunta e poi ho iniziato a provarlo. Alcuni tasselli si sono inseriti in piena sintonia ,la ricerca della giovane attrice, il giovane musicista che doveva fare il suo percorso di alternanza nel mio spazio teatrale così come la studentessa con la passione per la fotografia, gli scenografi e la costumista conosciuti da poco.

Valeria La Bua e Antonella Caldarella in “Madri di Guerra”

‘Madri di Guerra’ racconta di un legame tra una madre e una figlia, un legame forte, speciale, indissolubile che inizia prima della vita e continua dopo la morte; ma parla anche dei conflitti che viviamo ogni giorno nel nostro quotidiano, nella nostra casa, nei nostri rapporti, nella nostra terra che ci costringe ad emigrare. Parla soprattutto delle donne e del loro ruolo di madre, difficile e affascinante, ma anche del ruolo di figli, audaci e liberi. Racconta della forza delle donne che vivono con coraggio e dignità. Racconta di chi non si accontenta a vivere la quotidianità, ma vuole lottare per cambiare il mondo e renderlo migliore. E racconta anche di quella guerre lontane dove la distruzione e la morte sono la quotidianità e quelle vicine che ci colgono di sorpresa e minacciano le nostre vite. Parla della verità, così difficile da raccontare perché è sempre scomoda. Parla della fragilità e della forza. E’ difficile per un autore descrivere il proprio testo, si è già detto tutto li, non si trovano le parole adatte. Madri di Guerra è uno spettacolo intimo e profondo e se può sembrare ormai anacronistico proporre un teatro denso di emozioni, a mio avviso è un Teatro necessario, perché in questo momento di alterazione della realtà, dove non si comprende più cosa sia vero e cosa sia virtuale, è necessario far conoscere storie di eroi veri che combattono guerre vere, perché credono veramente in qualcosa. Maria è morta per qualcosa in cui credeva, come sono morti centinaia di siciliani, raccontare serve a far nascere il desiderio di vivere per credere e avere speranza”. Info e prenotazioni 090.622505 – info@teatrodei3mestieri.it

Scheda

MADRI DI GUERRA

di Antonella Caldarella

Con Antonella Caldarella e Valeria La Bua

Musiche di Andrea Cable

Scene di Emanuele Salamanca

Costumi di Noa Prealoni

Regia di Antonella Caldarella

Produzione Teatro Argentum Potabile

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post