Cronaca

La gran folla di fedeli che ha gremito la basilica Cattedrale la sera dell’ottava della festa di Sant’Agata ha ascoltato ed apprezzato con attenzione l’intensa omelia che l’arcivescovo mons. Salvatore Gristina ha pronunciato durante la concelebrazione della s. messa, da lui presieduta a conclusione dei festeggiamenti patronali.

Dopo aver illustrato i due brani del Nuovo Testamento proclamati durante la Liturgia della Parola (il <discorso missionario di Gesù> dal Vangelo di Matteo [10,17-22] e il messaggio di San Paolo ai Romani [8,31b-39]) il metropolita ha evidenziato che “stretta a Cristo, Agata è stata sempre <liberazione della Patria>. Catania ne ha fatto continuamente esperienza e per questo ci rivolgiamo a lei con tanta fiducia invocando una speciale protezione per tutti noi e per la nostra città”.

   “Fratelli e Sorelle -ha continuato- Agata ci vuole rendere come lei <liberazione> della nostra città. Lo saremo se ci comporteremo da veri discepoli di Gesù e da cittadini esemplari. Libereremo la nostra Città, libereremo le nostre comunità se osserveremo i Comandamenti del Signore, se nella nostra vita quotidiana seguiremo quello che Gesù ci dice nel Vangelo. Stringerci attorno ad Agata ha questo forte ed impegnativo significato. Essere devoti di Agata significa impegno personale e comunitario per onorarla bene, con la santità della vita, con l’onestà quotidiana, con la promozione del bene comune, con la solidarietà e l’accoglienza verso tutti, e particolarmente nei riguardi delle persone che da noi attendono vicinanza cordiale e generosa”.

   “Onorare Sant’Agata – ha proseguito mons. Gristina- significa anche collaborare affinché la festa, in tutti i suoi momenti, si svolga con ordine, nella sicurezza e nella legalità. E’ bello poter sottolineare che, facendo ciascuno la nostra parte, la festa sta andando bene. Possiamo, quindi, ringraziarci vicendevolmente, fedeli, Istituzioni civili ed ecclesiastiche, Comitato per la Festa di Sant’Agata, Associazioni agatine e volontariato”. “Non possiamo, perciò, accettare –ha concluso l’arcivescovo- che l’impegno generoso da parte di tante persone di buona volontà sia offuscato da qualche gesto contrario da parte di pochi. Chi ha sbagliato se ne renda conto, se ne penta, chieda perdono al Signore, si scusi con Sant’Agata e con la comunità. Per intercessione di Sant’Agata, il Signore ci renda veri discepoli che quotidianamente avanzano nella via della conversione  e della santità”,

 Antonino Blandini    

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