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Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso in data 1.4.2019, nei confronti di Gongora Plazas Ivan Fernando (cittadino colombiano, cl.1985) e Ruiz Ruiz Andres Felipe (cl.1992), pregiudicato,  gravemente indiziati, in concorso, di rapina e tentata rapina, con l’aggravante di essere stato commesso il fatto da più persone riunite e con l’uso di armi e tentato omicidio aggravato.

La misura cautelare compendia gli esiti delle indagini, anche di tipo tecnico, coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania e condotte dalla Squadra Mobile – Sezione Reati contro il Patrimonio “Squadra Antirapine” a seguito della sanguinosa rapina commessa in  via Perrotta la notte dello scorso 28 marzo ai danni di una coppia di cittadini polacchi.

Alle ore 2,30 circa del 28 marzo scorso, personale dell’U.P.G.S.P. e della Squadra Mobile si recava in via Perrotta dove era stata segnalata una persona ferita da arma da taglio.

Sul luogo teatro del fatto di sangue, gli agenti operanti riscontravano la presenza di una decina di persone circa che attorniavano un giovane riverso a terra, successivamente identificato per un cittadino polacco di 28 anni, con una evidente ferita nella parte destra del torace, da cui fuoriusciva sostanza ematica. Tra gli altri, gli agenti individuavano una donna polacca che dichiarava di essere la fidanzata della vittima.

Il giovane polacco veniva trasportato, tramite ambulanza, presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Garibaldi, dove i sanitari riscontravano una ferita penetrante all’emitorace destro disponendone il ricovero. Nel corso della medesima nottata, il ferito veniva sottoposto ad intervento chirurgico e trattenuto in prognosi riservata, non in pericolo di vita.

Gli inquirenti accertavano che il cittadino polacco, unitamente alla fidanzata, in vacanza in Sicilia, dopo aver trascorso parte della serata in piazza Teatro Massimo in compagnia di due presunti cittadini colombiani, conosciuti in loco, con cui avevano consumato bevande alcoliche, si erano allontanati percorrendo, appiedati, via Perrotta, laddove erano stati raggiunti dai due individui, i quali, sotto la minaccia dell’arma, asportavano il telefono cellulare alla donna, quindi durante il tentativo di rapina del telefono al fidanzato, a seguito della sua opposizione, gli sferravano un fendente che lo attingeva al petto, per poi dileguarsi per le vie limitrofe.

In sede di sopralluogo, personale del locale Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica sequestrava campioni di sostanza ematica rilevata sull’asfalto, un bicchiere in plastica ed altri oggetti pertinenti alla rapina.

Da una prima analisi dell’apparato cellulare della persona ferita, gli agenti della Mobile rilevavano, nel registro delle chiamate, alcuni contatti con un’utenza mobile memorizzata come “Ivan Colombia” registrati la notte del 28 marzo 2019, in orario antecedente all’evento delittuoso.

Nel corso delle indagini, al fine di ricostruire l’esatta dinamica del grave fatto delittuoso ed individuarne gli autori, la Procura Distrettuale della Repubblica autorizzava l’intercettazione della predetta utenza mobile.

Contestualmente, dopo un’attenta ricognizione della zona, gli investigatori acquisivano numerosi filmati registrati dai vari sistemi di video-sorveglianza ubicati nei pressi del luogo del fatto di sangue, nonché lungo le possibili vie di fuga degli autori dei reati.

I servizi tecnici, già dalla stessa sera del fatto delittuoso, facevano emergere che l’utenza era in uso ad un giovane colombiano che si arguiva assumesse superalcolici, il quale, dialogando con un connazionale, lo esortava ad evitare di dialogare per telefono.

Proprio dai servizi tecnici emergeva un dato decisamente rilevante: l’utenza in uso al giovane colombiano risultava sempre associata all’apparato cellulare rapinato la notte del 28 marzo alla donna polacca. L’analisi dei filmati consentiva di individuare i due rapinatori, uno indossante jeans di colore chiaro, scarpe di colore bianco e giubbotto scuro, mentre l’altro indossante pantaloni scuri e giubbotto scuro, i quali alle ore 02.04, transitavano da piazza Vincenzo Bellini in direzione di via Perrotta.

Dalla visione di filmati ricavati da altro impianto di video-sorveglianza si rilevava la presenza dei due rapinatori che, alle successive ore 02.05, avvicinano le persone offese in piazza Vincenzo Bellini, intrattenendosi con loro per un minuto circa. Alle ore 02.07, i due turisti lasciavano definitivamente la piazza Vincenzo Bellini imboccando questa via Perrotta. Tra e ore 02.12 e le successive 02.15 circa, da ulteriori filmati, si aveva la sequenza della rapina sfociata nel tentato omicidio del turista polacco.

In particolare, si notava il rapinatore, indossante jeans di colore chiaro e cappellino con visiera tipo baseball di colore scuro, il quale si posizionava di fianco alla coppia di turisti. Nel frattempo, l’altro rapinatore, indossante pantaloni scuri e giubbotto scuro, si posizionava all’intersezione tra piazza Vincenzo Bellini e via Perrotta in funzione di c.d. “palo”.

A questo punto, il rapinatore con i jeans di colore chiaro giungeva a contatto con il cittadino polacco colpendolo con l’arma da taglio mentre il secondo  rapinatore, indossante pantaloni scuri e giubbotto scuro, teneva a distanza la donna alla quale avevano già asportato il cellulare. Completata l’azione delittuosa, mentre la donna cercava di soccorrere il proprio fidanzato, i due rapinatori fuggivano precipitosamente in direzione di via Michele Rapisardi. Si notava, altresì, il rapinatore con i jeans chiari raggiungere uno scooter con portapacchi nero, salirvi a bordo, fermarsi dopo avere percorso un breve tratto di strada per caricare a bordo come passeggero anche il secondo rapinatore.

I servi di intercettazione, non disgiunti da servizi di polizia giudiziaria di tipo tradizionale e dall’analisi dei tabulati dei due interlocutori colombiani, consentivano di individuare il rapinatore indossante jeans di colore chiaro, scarpe di colore bianco e giubbotto scuro in Gongora Plazas Ivan Fernando, mentre l’altro correo, indossante pantaloni scuri e giubbotto scuro, in Ruiz Ruiz Andres Felipe.

Nella tarda mattinata del decorso 1 aprile, personale della Squadra Antirapine procedeva a bloccare  Gongora Plazas Ivan Fernando in piazza Santa Maria di Gesù mentre era a bordo dello scooter con bauletto nero – motociclo con cui era stato visto allontanassi dalla zona teatro del fatto di sangue.

Al momento del controllo, Gongora Plazas Ivan Fernando veniva trovato in possesso dell’apparato cellulare asportato alla giovane cittadina polacca, mentre a seguito di perquisizione domiciliare eseguita presso l’abitazione veniva rinvenuto e sequestrato l’abbigliamento indossato la notte della sanguinosa rapina.

Nel contempo veniva rintracciato anche il secondo rapinatore il quale si stava preparando la fuga, avendo già acquistato dei biglietti aerei per raggiungere il nord Europa.  Alla luce degli univoci e concordanti indizi di colpevolezza raccolti a loro carico, sempre nella giornata dell’1 aprile scorso, la Procura Distrettuale della Repubblica emetteva decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di Gongora Plazas Ivan Fernando e Ruiz Ruiz Andres Felipe per i delitti di rapina e tentata rapina, con l’aggravante di essere stato commesso il fatto da più persone riunite e con l’uso di armi, e tentato omicidio aggravato.   Nella giornata del 4.4.2019, in sede di convalida del fermo, il G.I.P. del Tribunale di Catania ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti dei due fermati.

Video della Polizia

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