Cronaca

I militari del Comando Provinciale di Catania, mettendo a frutto una strutturata attività di intelligence economico-finanziaria, hanno individuato e sottoposto a sequestro, nel territorio del comune di Militello in Val di Catania, una coltivazione illecita di marijuana costituita da 11.000 piante.L’operazione è stata portata a termine dai Finanzieri del Gruppo Operativo Antidroga (G.O.A.) del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Catania. Le Fiamme Gialle specializzate nel contrasto al traffico di stupefacenti, grazie all’ausilio di un elicottero della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Palermo, hanno eseguito un vero e proprio rastrellamento dell’impervio territorio circostante la cascata di Oxena, riuscendo ad individuare gli oltre 1.500 mq della piantagione di cannabis, del tipo “Skunk”, lungo il corso del suo torrente emissario.

La “Skunk” è una varietà di cannabis pregiata, generalmente importata dall’Olanda, la cui coltivazione, in Italia, è difficoltosa a causa delle condizioni climatiche, diverse da quelle delle aree geografiche di origine. In particolare, la piantagione illecita, giunta ormai a maturazione, era di un’altezza media di 120 cm e si celava all’interno di un agrumeto, disposta su cinque diversi terrazzamenti. La sua irrigazione era garantita grazie ad un bacino idrico artificiale alimentato da una pompa di tiraggio con motore a benzina che prelevava l’acqua dal torrente sottostante – collegato ad un capillare sistema di tubazioni per l’innaffiamento.

Nelle adiacenze dell’area coltivata, le Fiamme gialle etnee, con il decisivo supporto dei colleghi della Stazione del Soccorso Alpino (S.A.G.F.) di Nicolosi, esperti nelle operazioni da compiere in zone impervie, hanno altresì individuato:un casolare di piccole dimensioni attrezzato con un reticolato di fildiferro, utilizzato quale essiccatoio naturale delle piante; due tende da campeggio, in cui era presente del vettovagliamento, utili a garantire, ad almeno due persone, riparo e sostentamento; uno strumento di rilevazione del PH, utilizzato per verificare il grado di acidità dell’acqua da destinare alla coltivazione, nonché 25 kg di fertilizzante.

La marijuana sequestrata, pari a circa 9 tonnellate, sottoposta alle prime analisi qualitative, presenta un alto contenuto di principio attivo (THC), e poteva fruttare, nella vendita al dettaglio, oltre 20 milioni di euro. Si tratta di uno dei più consistenti sequestri di tali piantagioni. Del rinvenimento della piantagione e delle operazioni di sequestro è stata informata la competente Procura della Repubblica di Caltagirone e sono in corso accertamenti tesi a individuare gli effettivi utilizzatori del fondo.

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