Cronaca

Il santuario di Maria SS. Assunta sotto il titolo della Ravanusa, pur insistendo nel territorio del comune di Tremestieri Etneo, appartiene alla comunità ecclesiale del limitrofo comune di San Giovanni La Punta che ne gestisce le celebrazioni e la diffusa devozione tra i fedeli dei due paesi etnei. Quest’anno, come ogni anno, i festeggiamenti iniziati il 31 luglio, con la “quindicina” di preparazione e la recita della “coroncina” si sono conclusi il 15 agosto, giorno di festa che la Chiesa celebra con grande solennità. Giornate dense di preghiera, che i fedeli dei vari quartieri e vie del comune puntese, secondo un calendario ben articolato e programmato, hanno vissuto con fede unitamente ai vicini fedeli di Tremestieri della parrocchia matrice di santa Maria della Pace che, in pellegrinaggio, partecipano alla comune devozione della Vergine della Ravanusa.

Un titolo, quella della “Ravanusa”, che pare essere legato ad una tradizione secondo la quale una ragazza del luogo, apparentemente morta, si sia ripresa (rinvenuta) dopo le preghiere a Maria rappresentata in un’icona presente nella piccola chiesa allora esistente. Il cartello “turistico” del santuario afferma che le origini del tempio risalgono al secolo XV e che sono visibili i resti di affreschi della sacra icona del 1634 e del 1734 dopo i recenti restauri effettuati alcuni anni fa. Ora la chiesa, elevata a santuario diocesano nel 2002 dall’allora arcivescovo di Catania mons. Luigi Bommarito, vive un tempo di particolare grazia, dopo aver celebrato nel 2013 il giubileo mariano per i 300 anni (1713-2013) della “processione” della reliquia della S. Vergine dalla chiesa madre al santuario nel giorno della vigilia, tradizione che è continuata ancor oggi con grande partecipazione di fedeli, dell’arcivescovo mons. Salvatore Gristina e del sindaco Antonino Bellia che, a conclusione, ha acceso, come tradizione vuole, la fiaccola votiva. Degna di menzione è anche l’incoronazione della sacra immagine, sempre il giorno della vigilia, nell’agosto 2007, con le corone d’oro donate dai fedeli e benedette in Vaticano da papa Benedetto XVI.

La festa della Madonna della Ravanusa, celebrata quest’anno con particolare trepidazione da don Domenico Cosentino, puntese, e per la prima volta da parroco della matrice di San Giovanni La Punta, si è conclusa, dopo la messa vespertina officiata dal Vicario generale diocesano mons. Salvatore Genchi, nell’anfiteatro del santuario con il recital-concerto del gruppo musicale “Ondeverdi’72” di Tremestieri Etneo dal titolo “Omaggio a Maria, la tutta Bella”.

Nel santuario è anche allestito un museo del Beato Gabriele Maria Allegra, perché, come si legge nel solito cartello turistico, “in questo luogo il Beato Gabriele ricevette la vocazione francescana, sacerdotale, missionaria e concordò con la Madonna l’opera della traduzione della Sacra Scrittura in lingua cinese”.

Ma ormai è prossima – il 29 settembre -, non solo per la comunità puntese, ma anche per i Frati Minori di Sicilia, l’Associazione “Gabriele fra le genti” onlus, la parrocchia chiesa madre di San Giovanni Battista, la famiglia Allegra e tutta la diocesi, l’inaugurazione della casa natale del Beato Gabriele Allegra al civico 16 di via Soldato Torrisi.  Si attendono solo gli ultimi ritocchi di restauro.

Vincenzo Caruso

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post