Catania News

Una telefonata, quella di ieri, che poteva apparire, in un primo momento, come una consueta segnalazione anonima come molte altre, ma che poteva anche nascondere il rischio di una falsa segnalazione. Quindi, alle 16 di ieri, l’ennesima bravata del 48nne catanese ha costituito una vera doccia fredda per colui che, nelle sue parole, ha fornito sufficienti indicazioni che – grazie anche alla tempestività della Sala operativa e delle Volanti – sono state interpretate e contestualizzate. In poche parole: è stato rintracciato.

Ed è stato colto con le mani nel sacco, stringendo ancora la cornetta del telefono pubblico dal quale invocava l’intervento della Polizia presso un’abitazione al cui interno si stava spacciando droga. Encomiabile comportamento, salvo il fatto che l’abitazione segnalata era proprio quella del fino ad allora anonimo segnalatore. All’origine del quantomeno bizzarro comportamento dell’uomo, pare sia stato il fatto che nella casa segnalata vivesse la moglie, ormai quasi ex dal momento che i due sono in procinto di separarsi.

Non è dato sapere se lo scopo fosse quello di danneggiare la donna con dimostrazioni di un presunto potenziale offensivo, oppure se si fosse trattato di un tentativo di attirare l’attenzione su di sé; ciò che è certo è che l’uomo è stato indagato in stato di libertà per simulazione di reato, procurato allarme e interruzione di pubblico servizio.

Il servizio 112 NUE mette a disposizione di tutti i cittadini che versino in condizioni di necessità o che debbano segnalare situazioni costituenti reato, le Forze dell’Ordine e, tra esse, la Polizia di Stato i cui agenti rispondono prontamente a ogni segnalazione, convinti di fornire un servizio essenziale alla cittadinanza. Di ciò occorre essere coscienti e consapevoli che, distraendone l’attenzione su fatti inesistenti – e, per di più a scopi personali e illegittimi – probabilmente si sta negando l’intervento della Polizia di Stato a chi ne ha reale bisogno.

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