Catania News

In che condizioni si trova il sistema di caditoie e l’intero apparato per il deflusso delle acque piovane nella zona industriale di Catania? Una domanda legittima che ogni anno, con la fine del periodo estivo, si pongono i migliaia di pendolari che quotidianamente raggiungono un’area che da Pantano D’Arci arriva fino all’Oasi del Simeto. Una problematica più volte sollevata dal Comitato Romolo Murri che, attraverso il suo presidente Vincenzo Parisi, chiede ora un piano di interventi straordinario per evitare che il periodo autunnale, carico di piogge, si traduca con decine di strade trasformate in laghetti, slarghi con le auto bloccate sullo specchio d’acqua e aziende costrette a chiedere l’intervento dei vigili del fuoco. Scenari già visti e che, per questo motivo, vanno assolutamente evitati. La bomba d’acqua di questi ultimi giorni è un campanello d’allarme che va preso nella giusta considerazione. In questo contesto l’amministrazione comunale sta già intervenendo sulla pulizia dei tombini nelle principali strade di Catania, ma alla zona industriale adesso cosa si sta facendo? E’ vero che le competenze di questa parte della città non ricadono solo su Palazzo degli Elefanti ma ciò non rappresenta un buon motivo per lasciare che, durante ogni ondata di maltempo, residenti e imprenditori si ritrovano da soli a gestire un’emergenza più grande di loro. E’ bene ribadire che la sola pulizia dei tombini non basterebbe visto che le condutture di gran parte della zona industriale di Catania sono vecchie e malridotte. Per queste ragioni il comitato Romolo Murri chiede la collaborazione di tutti i soggetti interessati affinchè, nel presente, si studino modalità e tempistiche per garantire una mobilità sicura durante le prossime piogge. Nel futuro, invece, sarà necessario evitare che la zona industriale si trasformi ancora in una enorme palude.

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