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 «Parcheggio scambiatore o Area di emergenza e ricovero per la Protezione civile? Perché non è stato previsto prima un piano B con un sito alternativo?» Il recente ampliamento dell’attuale “Parcheggio Sanzio” AMT, che ha visto estendere la superficie dell’esistente fino a coprire tutta la piazza fino a via Vincenzo Giuffrida, solleva i dubbi dell’Adiconsum Catania, l’associazione dei consumatori promossa dalla Cisl.

«Con l’approssimarsi dell’avvio dei lavori del parcheggio scambiatore “Sanzio”, parte interrato, parte in raso e parte destinato a verde pubblico attrezzato – spiega Francesco Anello, presidente dell’Adiconsum Catania – non comprendiamo il recente ampliamento dell’attuale “Parcheggio Sanzio AMT”. Un ampliamento che ha investito tutta la piazza e si è spinto fino a via Vincenzo Giuffrida.

«L’estensione – aggiunge – non tiene conto che tale area, se non è stata ancora modificata, è stata destinata dal “Piano di emergenza della Protezione Civile di Catania” ad Area di emergenza, con la caratteristica di essere stata codificata quale zona di eventuale “Ricovero” dei cittadini in caso del verificarsi di calamità naturali».

«L’Adiconsum di Catania – continua Anello – ha seguito con molto interesse l’iter dall’amministrazione comunale catanese per realizzare il piano parcheggi scambiatori già finanziato dal governo regionale, per 1450 posti auto, struttura di scambio con Metro e bus riservata a autobus, macchine e motocicli, anche nell’ottica di perseguire una vera strategia di mobilità sostenibile».

Secondo il presidente dell’Adiconsum catanese «qui però assistiamo all’invasione sempre più massiva di “strisce blu” e, nel caso specifico di piazzale Sanzio, neppure giustificata dall’uso quotidiano che poi, nella pratica, ne viene fatto». «E, soprattutto – sottolinea – tale scelta non pare sia ancora stata preceduta dalla individuazione di un’area alternativa nel Piano di protezione civile da destinare ad Area di ricovero».

«A questo punto – si chiede Anello – non comprendiamo se tutto ciò risponda alla necessità di una funzionalità tutta da verificare o a un’ulteriore tassazione del cittadino. Anche perché vengono penalizzati i residenti, le attività economiche vicine e i tanti lavoratori precari costretti a un ulteriore balzello».

«L’Adiconsum Catania – conclude il presidente dell’associazione dei consumatori – pur condividendo la realizzazione di un parcheggio scambiatore funzionale e vantaggioso per i cittadini, chiede all’amministrazione comunale di conoscere se è stata individuata l’area alternativa di protezione civile come ricovero, sospendere l’estensione degli stalli a pagamento e avviare un confronto con tutte le associazioni dei consumatori sulla questione più complessiva del Piano parcheggi generale della Città di Catania». 

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