Catania News

Dopo l’aggressione subita ieri sul traghetto che da Messina conduce a Reggio Calabria, ad opera di un gruppo di tifosi del Catania, il dirigente rossazzurro Pietro Lo Monaco, che recentemente ha rassegnato le dimissioni, è stato convocato stamani in Prefettura per fare il punto sul grave episodio nel corso di un comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza.

Scosso ancora per l’aggressione, Lo Monaco ha risposto alle tante domande rivolte dai giornalisti e ha commentato l’episodio di ieri mattina come “il culmine di una situazione che dovrebbe far riflettere tutti e che non ha giustificazione”.

Lo Monaco ha poi precisato che “la proprietà aveva deciso di non giocare, sono stato io a chiedere di scendere in campo: la violenza non si combatte scappando, al di là delle mie dimissioni che erano antecedenti, ma si combatte rimanendo fermi e determinati”.

Sul pestaggio subito ha aggiunto che “chi lo ha fatto si è firmato, perché eravamo in un luogo pubblico e vi erano centinaia di persone. Poteva scapparci il morto e mi sono sentito violato. Stavo prendendo un caffè e sono stato aggredito alle spalle, sono finito in mezzo a un gruppo di persone e non è una cosa bella”.

“Dagli striscioni “minacciosi”, da “una campagna sui social pazzesca”, si è arrivati – ha ribadito Lo Monaco – all’aggressione ed il sindaco Pogliese poteva anche evitarsele quelle dichiarazioni perché è primo cittadino e non tifoso”.

A parte la “frattura dentro” e di sentirsi violato per la vile aggressione ha sottolineato infine che “non ha voluto denunciare e che ha già provveduto a farlo la società ed ha augurato che questa possa essere una occasione per isolare certi elementi e ripartire. Confermo che non sono più dirigente del Catania”.

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