Prima pagina

L’anno sta finendo, l’aria di feste inizia a farsi sentire e puntuali come un orologio fioccano notifiche come: “Sei stato aggiunto al gruppo Capodanno 2020.” Per evitare che la notte più lunga dell’anno sia la stessa di sempre, Wiko – brand di telefonia portavoce del “lusso democratico” – ha voluto lanciare un sondaggio ai follower della sua IG community per scoprire quali siano gli usi e i costumi “da smartphone” più diffusi, e più odiati, in occasione del 31 dicembre.  

Lo smartphone, elemento imprescindibile della nostra giornata e sempre più prolungamento della nostra mano, sembra destinato a restare il nostro “compagno preferito” anche a Capodanno. A dimostrarlo, il fatto che il 60% dei rispondenti al sondaggio ha dichiarato di non riuscire a metterlo da parte neanche in questa occasione. È lui il protagonista della cronaca social della serata, fondamentale per postare la foto dell’outfit da festa, il piatto tradizionale o spammare catene di auguri a tutta la rubrica.

Eppure, nonostante la sua presenza sembri essere inevitabile, c’è un momento in cui sono quasi tutti d’accordo nel metterlo da parte. Quando? Proprio durante il countdown finale. L’88% non vuole assolutamente perdere il momento più importante della serata, l’emozione del passaggio dall’anno vecchio e quello nuovo insieme al conduttore o al deejay di turno che scandisce il passare dei minuti. E questo breve momento di “digital detox” sembra continuare quando arriva il puntualissimo blocco della rete delle 00.00: per il 60% degli utenti è un momento di sollievo e di tregua, che permette finalmente di viversela, proprio come sottolinea il claim #letsliveit di Wiko.

Oltre a momenti romantici e ripensamenti su ciò che è stato e ciò che sarà, il Capodanno è anche l’occasione per sfoggiare il nuovo vestito, aspettare agghindati il cenone, fare foto divertenti e pubblicare una “foto da poser” accompagnata da massime “off-topic” di filosofi e poeti del ‘700. Per quest’anno però, il 67% è d’accordo su un buon proposito: “non farlo mai più”, meglio di scomodare i letterati con il solo fine di acchiappare like.

Quanto all’outfit, glitter, argento e rosso sono sempre stati i beniamini della serata ma, secondo il 65% dei partecipanti al sondaggio, anche se a Capodanno tutti possono osare di più… per questa sarebbe meglio lasciare il rosso e il glitter a Jessica Rabbit.

Tra gli altri luoghi comuni del 31 dicembre c’è, ovviamente, il bilancio annuale. Chi a fine anno non pensa alla solita lista dei buoni propositi da mettere in pratica a partire dal primo giorno dell’anno successivo? E in quanti la pubblicano sui social? Beh da quest’anno basta. Secondo il 77% degli IG follower di Wiko il vero buon proposito del 2020 è non scrivere più post su buoni propositi, perché alla fine si sa: non verranno (quasi) mai rispettati.

Se volessimo raccontare in modo mainstream la notte più lunga con una foto? Basta guardare le bacheche dei social. Si parte dalle foto di gruppo con cappellini e fischietti fino ad arrivare ai più “ovvi” bicchieri di bollicine che tintinnano in brindisi e i classici fuochi d’artificio difficili da immortalare. Qual è la più “odiata”? Ebbene il 56% mette al bando la “scenografica” foto dei fuochi d’artificio.

Lo sappiamo che vi hanno già fatto la temutissima domanda: “Cosa facciamo a Capodanno”? Ce lo ha rivelato il 65% degli utenti. Perciò, iniziate a prepararvi con la nostra “guida cinica”!

WIKO

Wiko SAS è stata fondata nel 2011 a Marsiglia in Francia. Oggi opera a livello globale ed è presente in più di 30 Paesi nel mondo, entrando nella Top 4 delle aziende di smartphone in Europa occidentale. Forte del suo successo nel mercato europeo, l’azienda è in crescita nel mercato internazionale in Asia, Africa, Medio Oriente e ora negli Stati Uniti. È membro di French Tech, un’agenzia governativa che promuove l’innovazione e la creazione digitale.

Wiko è parte di Tinno Mobile Technology Corp., l’innovativa azienda specializzata nello sviluppo e nella produzione di smartphone, fondata nel giugno 2005 a Shenzhen, in Cina. Il gruppo oggi ha 5 centri di ricerca e sviluppo e 2 siti di produzione che rappresentano 300.000 metri quadrati di area industriale. Tinno conta ora più di 5.000 dipendenti in tutto il mondo, con un fatturato annuo pari a circa 1 miliardo di euro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post