MusicaSpettacolo

Esplorare tutte le combinazioni musicali possibili. Da questa esigenza nasce il duo formato dall’arpista Antonella Cernuto e dal flautista Domenico Testaì, protagonisti del settimo appuntamento della Società catanese amici della musica previsto domenica 16 febbraio, alle ore 18.00, nella sala meeting del Katane Palace Hotel. Due strumenti che di rado si esibiscono insieme in un repertorio tanto variegato che spazia dalla musica settecentesca a quella contemporanea, tra sonorità europee e argentine. “La formazione flauto-arpa – spiega Testaì  – è un connubio versatile che si presta a qualsiasi forma musicale e tipo di repertorio, dalla musica originale alle trascrizioni, dal classico al moderno, dalla lirica al pop lasciando sempre quel tocco di eleganza e fascino”.

I due strumenti, che hanno nell’aulos e nella cetra illustri antenati, in epoca Romantica diventano centrali in composizioni come l’Andante e il Tema con Variazioni per arpa e violino di Gioachino Rossini, qui eseguito nella versione già nota al tempo per flauto. Sempre su un tema rossiniano, l’aria “Non più mesta” dalla Cenerentola, è l’arpa a sostituirsi al pianoforte nelle eleganti variazioni introdotte da Fryderyk Chopin. Fra incontri e contaminazioni non può di certo mancare l’influenza celtica che emerge fortemente dalla riscrittura del compositore francese Louis Fleury nel brano “Green Sleeves”. Dall’Irlanda alla Sicilia, è al catanese Andrea Amici che si deve l’elaborazione e armonizzazione del pezzo “Red is the rose”, di un autore anonimo irlandese. Composta per arpa e violoncello, l’“Elegia” di Luigi Maurizio Tedeschi, è un ulteriore esempio di ricca scrittura per lo strumento a corde pizzicate anche se in questa ricercata versione a tessere la trama malinconica è il flauto, che addolcisce l’impronta lancinante del violoncello. Dall’“Orfeo ed Euridice” è tratta invece la celebre “Danza degli spiriti beati”, nella quale si ricrea in musica la serenità e la gioia dei Campi Elisi di mitologica narrazione, per uno dei maggiori capolavori lirici del Settecento.

Berlioz ebbe più volte a dire che il flauto, più di ogni altro strumento, possedeva «un’espressione sua particolare e un’attitudine a rendere certi sentimenti» e mai come nei “Deux preludes romantiques” di Tournier questa definizione acquista valore, supportata come sempre dalla bellezza dell’arpa.

L’ultima parte scava nei sanguigni ritmi argentini di Piazzolla e in una originale versione della danza popolare ungherese, la “Csárdás”, dell’italiano Monti. “Anche se composta originariamente per flauto e chitarra – aggiunge Cernutonella trascrizione per flauto e arpa dell’”Histoire du tango”, Piazzola conferisce un tocco di profondità sonora senza per questo togliere grinta e passione alla costruzione originale”. Come sempre la Scam è attenta a valorizzare le capacità dei principali artisti siciliani, puntando questa volta su un repertorio insolito e originale.

Costo del biglietto euro 10,00. Ridotto euro 7,00 under 25. Per informazioni e prenotazioni contattare il numero 3384078709.

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