Turismo

Introduzione della cassa integrazione o del FIS (Fondo di Integrazione Salariale) anche per i lavoratori del settore extra alberghiero; accesso al credito facilitato per far fronte alla copertura momentanea dei costi fissi incomprimibili; credito d’imposta per mancati ricavi per perdite superiori al 20% rispetto all’anno precedente; moratoria delle rate di finanziamenti in essere per investimenti e sospensione temporanea adempimenti fiscali: sono alcune delle richieste presentate ufficialmente al Governo da Marco Celani, AD Italianway e portavoce Associazione nazionale “Italia Startup” a nome delle aziende italiane top player del settore extra alberghiero, nell’ambito del tavolo di lavoro sulla crisi del turismo post coronavirus convocato stamane presso il MiBACT alla presenza della Sottosegretaria Bonaccorsi.

Spiega Celani, che nei giorni scorsi ha incontrato riservatamente la Sottosegretaria Bonaccorsi (nella foto con Marco Celani) anche rispetto alla riforma del settore extra alberghiero annunciata dal Governo prima dell’emergenza coronavirus: “Il principale costo dei property manager è il personale. La richiesta è quella di essere equiparati al settore alberghiero per quanto riguarda la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali per un periodo limitato. I property manager non sempre sono identificati con un codice Ateco specifico, spesso risultano essere società di gestione immobiliare, di servizi o agenti immobiliari. Al fine di mantenere la capacità produttiva di tutto il settore che in Italia vale almeno 2,5 miliardi in termini di valore delle prenotazioni dirette, circa 10 miliardi a livello di indotto (imprese di pulizie, manutenzioni, ristorazione, esperienze, cultura, trasporti, travel in generale ecc) e annovera circa 200mila host privati e 20mila operatori professionali, sarebbe opportuno ricomprendere nelle misure di accesso agli ammortizzatori anche le società di servizi ai property manager (ad es pulizie e manutenzioni) che impiegano molto personale, per evitare che si sciolgano e non siano in grado di riprendere l’attività al momento della ripresa. Il FIS non è sufficiente. È necessario uno strumento con dotazione finanziaria. Il Governo ci sostenga o l’Italia rischia di perdere un patrimonio di competenze specifiche delle piccole e medie imprese difficile da ricostruire. Se gli imprenditori saranno costretti a licenziare per mancanza di alternative il PIL potenziale del settore ancora inespresso (soprattutto a livello fiscale) potrebbe andare perduto per lungo tempo”.

Italianway (https://www.italianway.house/) è una start up innovativa prop-tech del settore turismo-hospitality fondata da Davide Scarantino e guidata da Marco Celani, AD; conta su un Team di 100 under 30 laureati e plurilingue e ha contrattualizzato finora circa 1000 immobili di cui oltre 700, tra appartamenti, ville e residenze d’epoca in tutta Italia, già prenotabili direttamente dallo stesso portale Italianway.

Gli ultimi bilanci hanno fatto registrare un giro d’affari di oltre 11 milioni e il 2019, anno d’oro per l’azienda, si è chiuso con un consuntivo di 15 milioni di turn over ad un tasso di crescita del +30,6% rispetto al 2018.

Italianway ha mosso i primi passi nel settore turismo-hospitality alla fine del 2014 accogliendo viaggiatori da tutto il mondo nelle seconde case inutilizzate degli italiani, iniziando da Milano. Grazie ad un modello operativo ben strutturato e a un software integrato, sviluppato internamente con circa tre milioni di investimento ed in grado di gestire l’intero processo del vacation rental, Italianway è rapidamente diventata il più grande property manager di Milano. E sul fronte incoming i risultati sono altrettanto brillanti: nell’anno che si è chiuso ltalianway ha accolto in Italia oltre 45mila viaggiatori di 164 Paesi (26mila prenotazioni, 130mila notti vendute) un vero e proprio record reso possibile grazie al suo modello di accoglienza diffusa.

A fine gennaio 2019 ha lanciato il primo franchising italiano del vacation rental attivando in pochi mesi, a partire dalla primavera 2019, oltre 40 destinazioni in tutta Italia, tra borghi, città d’arte, località di mare, di montagna o in collina.

Sempre nel 2019, e come già accaduto nel 2018, Italianway ha ricevuto il secondo certificato di eccellenza dalla Commissione Europea, che riconosce il suo progetto di sviluppo tra i migliori 400 a livello europeo in considerazione della capacità di impatto sui borghi e sulla capacità di attrarre turisti. Italianway si è inoltre aggiudicata la 31esima posizione su 400 nella classifica delle 400 aziende italiane che crescono di più, redatta da Statista in collaborazione con Il Sole 24 Ore. 

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