Catania News

Catania è probabilmente la prima città italiana che ha dedicato un monumento ed una piazza al siciliano Giorgio La Pira, il Sindaco Santo di Firenze, il protagonista dell’Assemblea Costituente ed ora il Venerabile sulla via della Beatificazione.

La Pira ha sempre rivendicato la speciale spiritualità cristiana dei siciliani. Ha partecipato agli eventi nazionali come il Congresso Eucaristico di Catania del 1959 e ha tenuto stretti contatti con i giovani di Azione Cattolica e della FUCI di Catania. Lodevole è stata l’iniziativa, nel Novembre 2008, dei ragazzi della Scuola Media Parini, che hanno voluto realizzare in prossimità del loro Istituto il monumento “la Vela” dedicato a Giorgio La Pira. Esso sorge laddove priva c’era il pilone dello svincolo di Ognina.

Oggi c’è un ampio spartitraffico a verde pubblico, denominato per iniziativa dei ragazzi: Piazza Giorgio La Pira, statista. Inopinatamente il Monumento è stato prima mutilato della fontana a forma di vela ed ora è stato oscurato dalla sovrapposizione di un elefantino. Una collocazione, quest’ultima, inconcepibile, resa possibile in una Catania che sembra la “terra di nessuno”.

Esso è stato snaturato, privato del senso figurativo scelto dagli studenti della Scuola Media Parini. Inoltre sembra si stia affermando, e consolidando, nella nostra bella città un movimento iconoclasta che intende cancellare o far cadere in oblio i segni di eventi religiosi storicamente importanti. E’ strano che questa tendenza alla rimozione dei simboli religiosi avvenga sotto lo sguardo di chi dovrebbe agire, e custodire il patrimonio dei segni storici, come se fosse in vigore un “nuovo silente Concordato”.

Ad esempio la modifica di uso con la chiusura della Chiesa di San Francesco Borgia. La chiesa ospita, in contrasto con la normativa del Codice civile, iniziative che non rispettano la destinazione vincolata al culto. La proprietà, il demanio culturale indisponibile della Regione siciliana, ignora la storia religiosa della città e la presenza dei Gesuiti a Catania.

Ancora: la detronizzazione della Stele della Madonna in piazza Europa, nonostante sia stata ricordata in due radiomessaggi Papali. Papa Giovanni XXIII in occasione della Consacrazione dell’Italia al Cuore immacolata di Maria durante il Congresso eucaristico Nazionale a Catania nel 1959. Poi da Papa Paolo VI per la benedizione della Stele commemorativa nel decennale di quell’evento, nell’aprile del 1970.

Infine il diniego della Presidenza della Regione per apporre una targa commemorativa per ricordare il 50 anniversario della 39 ° Settimana Sociale dei Cattolici italiani svoltasi a Catania nel settembre 1968 nel Palazzo dell’ex ESE. Il monumento a Giorgio La Pira di Catania poteva essere segnalato come fatto unico nel suo genere. L’occasione rilevante era offerta dall’incontro dei Vescovi nel convegno “Mediterraneo frontiera di pace”, a Bari concluso il 23 Febbraio 2020, nato sull’ispirazione di Giorgio La Pira. L’incontro reso solenne con il messaggio e la Messa celebrata da Papa Francesco, a cui ha partecipato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Per la prima volta si sono incontrati i Vescovi dei venti Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, dei tre Continenti Europa Africa e Asia. Il Convegno emulando la spiritualità lapiriana è stato “accompagnato” dalla Preghiera dei Monasteri di Clausura, similmente al sostegno chiesto nel viaggio di Pace di La Pira , in Vietnam. Il card. Gualtiero Bassetti, presidente della CEI, ha chiesto “un accompagnamento orante, silenzioso, ma non nascosto” a tutte le madri superiore dei monasteri italiani. Esperienza rinnovata, infatti durante la partecipazione al Congresso Eucaristico Nazionale a Catania nel 1959 La Pira volle essere accompagnato a visitare i Monasteri di clausura della città.

L’incontro ha confermato l’idea del Mediterraneo come nuovo “Lago di Tiberiade” luogo delle tre religioni monoteiste di Abramo, Isacco, e Giacobbe. Alcuni circoli La Pira, anche di Catania, hanno riproposto il cammino indicato dal Sindaco Santo. Il mediterraneo non è solo luogo di inedite guerre nel mondo arabo o di diseguaglianze continentali. E’ appetibile area per la nuova “colonizzazione” del dominio delle risorse energetiche, assieme all’onda dell’epocale storia delle migrazioni.

Salvatore Di Mauro

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