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Cosi l’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), Unione Medica Euro Mediterranea (Umem) e il Movimento internazionale Transculturale interprofessionale Uniti per Unire (UxU) e la Comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) hanno continuato il loro impegno e attività di assistenza e mediatica da 3 mesi e in 72 paesi presentando ricerche e studi grazie alla collaborazione dei nostri rappresentanti locali di medici, giornalisti e esperti e alle numerose interviste e confronti giornalieri in Africa, Europa, paesi arabi, Paesi del Golfo, Russia, Iran e Asia.

Proprio grazie a  questa attività in 72 paesi(Europa, Italia, Paesi Arabi, Paesi del Golfo, America, Asia, Iran e Russia) oggi presentiamo lo studio e la ricerca su 5000  famiglie interrogate nell’ultima settimana di aprile 2020 sulla prima fase e la preparazione della seconda fase .

I punti salienti dello studio e la ricerca e le proposte vengono illustrati da Foad Aodi presidente Amsi e Umem e Membro del Registro Esperti Fnomceo;

  1. Evitare gli sbagli gravi della prima fase tra questi ecco i principali; sono andati nei primi giorni in massa agli ospedali senza dividere i contagiati dai non contagiati e senza  intensificare la cura a domicilio , è stata utilizzata maggiormente la terapia intensiva e l’intubazione  per i pazienti che avevano controindicazioni come la trombosi. Inoltre non sono state rispettate  in modo responsabile tutte le raccomandazioni dall’inizio dell’emergenza medica e non è stato protetto l’esercizio bianco con mascherine e DDI causando un alto numero di morti e contagiati tra i professionisti della sanità.
  2. Invito ai virologi italiani a stare, come i loro colleghi internazionali, di più nei laboratori e meno in TV dove hanno dimostrato divisione continua tra loro e non hanno saputo tranquillizzare la popolazione con consigli precisi e semplici
  3. nei paesi arabi e africani c’è grande preoccupazione per l’aumento del numero dei contagiati e morti e la gente non rispetta il distanziamento sociale e le raccomandazioni del caso.
  4. è stato importante dividere i pazienti in tre fasi e curare tutti a domicilio in particolare i primi 5 giorni con sintomi lievi ed evitare di andare negli ospedali dove c’è maggiore diffusione;
  5. il 80% cerca di fare più sport , mangiare frutta e verdura e bere acqua per affrontare più tranquilli la seconda fase ;
  6. il 90% non approva gli annunci tutti i giorni di notizie su farmaci e ricerche nuove su Coronavirus per motivi politici e economici senza evidenze scientifiche
  7. il 5% è la percentuale dei contagiati tra i migranti e cittadini africani e arabi in Europa e America.
  8. il 90% è consapevole meglio convivere con il Coronavirus e utilizzare le mascherine e rispettare il distanziamento sociale senza avere paura e sospetti delle persone che incontrano  durante la giornata
  9. il 100% chiede di comunicare di più le notizie positive oltre a quelle negative per combattere la paura e l’ansia e la depressione
  10. il 90%concorda di aver dedicato più tempo alla famiglia e rapporti familiari  e alla cura personale , alla lettura e ascolto di musica.
  11. il 60% ha preferito non ascoltare e seguire le notizie in TV e radio e hanno preferito di più internet e social per verificare le notizie.
  12. l’80% è preoccupato per il futuro e per il lavoro
  13. 90%ha paura dei rapporti sessuali anche quelli tra coniugi e fidanzati per maggiore tutela
  14. il 60% soffre di stress, ansia e depressione da  Effetti sociali e lavorativi del Coronavirus,il 50% soffre di riacuttizzazione delle patologie vertebrali e articolari.
  15. il 100% chiede maggiore coesione internazionale e più libertà di espressione e Stampa , più poteri all’ONU e all’Oms per coordinare con maggiore indipendenza politica,economica ,trasparenza e senza coprire le disinformazione.

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