Cronaca

“È un’azione meschina che fa male all’immagine di Lampedusa e soprattutto fa male ai lampedusani: ho immediatamente sporto denuncia alle Autorità competenti, mi auguro che i responsabili vengano individuati. Lo Stato deve riaffermare la sua presenza sull’isola e lo deve fare anche attraverso azioni concrete di sostegno ad una comunità che continua a ‘tenere aperta’ quella porta in nome del rispetto dei diritti umani, nonostante enormi sacrifici e nonostante qualcuno abbia intenzione di chiuderla”.

Lo dice il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello a proposito dello “sfregio” alla Porta d’Europa: l’opera dell’artista Mimmo Paladino, uno dei simboli dell’isola, durante la notte è stata “impacchettata e sigillata”.

“La Porta d’Europa è uno dei simboli della nostra isola e della nostra comunità, è un’opera conosciuta a livello internazionale e vederla sfregiata in modo così volgare è una ferita che fa male e che ci preoccupa. Lampedusa – continua Martello – si è sempre sobbarcata il peso di un’accoglienza che ha urgente bisogno di regole certe e condivise, e continua a farlo nonostante l’emergenza Coronavirus che sta determinando una crisi economica e sociale che sull’isola non ha precedenti e che rischia di essere terreno fertile per chi vuole sobillare tensioni, divisioni e pericolosi atti di ribellione nei confronti delle Istituzioni. Faccio dunque appello al Governo nazionale, alla Comunità Europea ed a quanti hanno a cuore i valori della pace e dei diritti umani – conclude il sindaco – affinché a Lampedusa si intervenga al più presto con azioni di concreta solidarietà e sostengo alla comunità locale, prima che un’ondata di odio sociale travolga tutto”.

Dopo la denuncia del sindaco Martello e l’intervento della Polizia Municipale, la Porta d’Europa è stata “liberata” dagli involucri che erano stati messi durante la notte ed è tornata ad essere il “simbolo di Lampedusa”.

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