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Nei giorni scorsi, i poliziotti del Commissariato Librino hanno effettuato ancora controlli volti a contrastare la criminalità diffusa nell’Oasi del Simeto che, come noto, è un sito protetto. Particolare rilievo assume il controllo presso il Villaggio Giove al cui interno, un soggetto pluripregiudicato, il cui nucleo familiare percepisce circa 1000 euro al mese di reddito di cittadinanza, ha cinturato un terreno di 1000 metri quadri costruendovi, in modo del tutto abusivo, una casa con annessi diversi manufatti anche ad uso canile, un “parco giochi” e una piscina per i suoi figli e per i loro compagnetti.

L’uomo è stato indagato per abuso edilizio e l’intero lotto (incluse le costruzioni) é stato sequestrato penalmente ma, a fronte di ciò, ha violato i sigilli e ha tranquillamente ripreso i lavori edili ampliando ulteriormente la struttura e smaltendo in modo illecito i rifiuti speciali pericolosi derivanti da detta costruzione riversandoli anche sul terreno verde.

Ciò posto, in occasione di un successivo controllo, è stato nuovamente indagato in stato di libertà per i reati di deterioramento habitat protetto, abuso edilizio, gestione illegale di rifiuti speciali pericolosi e violazione dolosa di sigilli; nella circostanza è stato effettuato un nuovo sequestro penale includendo anche il materiale edile quali 22 sacchi di sabbia per cemento, tegole mattonelle ed altro ancora.

Il malfattore, con arroganza, ha nuovamente violazione i sigilli e ha nuovamente iniziato i lavori edili creando anche un’ altra stanza in cemento ad uso bagno e lavanderia con gli scarichi non autorizzati, quindi a perdere nel sottosuolo; per tale motivo, unitamente al personale addetto alla Vigilanza Oasi del Simeto, è stato indagato di nuovo per i medesimi reati.

Il personale della Vigilanza ha esteso il controllo all’interno del Villaggio San Giorgio a Mare e ha indagato per abuso edilizio in zona protetta il proprietario di un lotto in quanto, con mezzi meccanici, aveva livellato e spianato il terreno verosimilmente per costruirvi un immobile e, anche in questo caso, si é proceduto al sequestrato penale del terreno.

Un ulteriore controllo ha consentito di indagare in stato di libertà un pescatore di frodo, cittadino dello Sri Lanka, in quanto ha messo in mare 200 metri di rete per pesca di plastica che, in caso di perdita, crea un danno all’ambiente; l’uomo è stato indagato in stato di libertà per il reato di pesca di frodo nel sito protetto dell’Oasi, l’attrezzatura é stata sequestrata penalmente mentre i pesci vivi sono stati reimmessi in mare; si evidenzia che tra il pescato vi erano piccole spigole (circa 40 grammi) che, diversamente, sarebbero arrivate anche a svariati chili.

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