“L‘associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e l’Unione Medica Euro Mediterranea (UMEM) e il Movimento internazionale Transculturale interprofessionale Uniti per Unire (UXU) continuano la loro ricerca in 72 paesi con i nostri esperti e rappresentanti locali e nei Dibattiti Televisivi giornalieri con esponenti Amsi e UMEM e UxU nei paesi Euro Mediterranei, America, Paesi del Golfo, Inghilterra, Russia, Cina, Iran, Asia, Africa e America .
Ad oggi abbiamo perfezionato un protocollo che numerosi paesi stanno seguendo grazie a tante TV e Radio e Giornali internazionali che ci coinvolgono e hanno superato più di 800 articoli e interviste da Gennaio 2020 per dare consigli e raccomandazioni e raccontare l’esperienza italiana e Europea .
Il nostro consiglio come protocollo è quello essenzialmente di combattere il virus nei primi 5 giorni a casa con i primi sintomi che sono ormai riconosciuti da Coronavirus; Si inizia con risposo e isolamento a domicilio utilizzando cortisone, antibiotici, vitamina D, Vitamina C, Aspirina, farmaci anti malaria ,anti ebola, anti artrite e con ossigeno ozonoterapia nel caso che dopo il quinto giorno continui la febbre e dispnea si consiglia un Rx Torace o Tac a seconda del Caso e a seconda del risultato si decide o di continuare a curarsi a domicilio o trasferirsi in Ospedale presso reparti specializzati per la cura del Covid .
In ospedale si utilizzano come cura il plasma terapia e pochi casi entrano in Terapia Intensiva dopo l’utilizzo massiccio dell’eparina e la scoperta della presenza dei trombi e coaguli nei polmoni e piccoli vasi grazie alle autopsie in Italia e in numerosi paesi nel mondo (Germania, Russia, Cina, Inghilterra, Svizzera)”.
Così spiega Foad Aodi presidente Amsi e UMEM e Membro del Registro Esperti e del Gruppo di Lavoro Salute Globale della Fnomceo illustrando le conclusioni e proposte della quinta ricerca in 72 paesi euromediterranei, del Golfo e africani;
-L’85% per cento dei pazienti ormai si curano a domicilio;
-la percentuale dei guariti è circa 55% ;-Il 45% dei decidui sono morti a causa trombosi;
-i pazienti negli ospedali con sintomi lieve sono circa il 10%;-i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono circa il 5% e tutti con patologie di anzianità;-il 6% dei contagiati non soffrono di patologie di anzianità; -L’85% dei contagiati ha più di 60 anni;-nei numerosi paesi in ospedale intensificano la cura con plasma terapia, cortisone e antibiotici;
-i medici e professionisti della sanità si contagiano numerosi e muoiono numerosi l’inizio della crisi in ogni paese per mancanza di protezioni;
-l’esercito bianco sta vincendo la guerra con la terapia a domicilio ,con i farmaci citati e dividendo la malattia in tre fase con la cura adeguata per ogni fase e paziente;
-in numerosi paesi sono iniziate le autopsie per studiare le cause della morte e si è confermata la teoria che la trombosi sia una delle cause principali per la morte dei pazienti contagiati con Coronavirus;
-non ci sono statistiche precise in nessun paese riguardo i morti da Coronavirus e tutte le statistiche parlano di pazienti morti con Coronavirus;
-ci sono tra i giovani contagiati e morti una percentuale alta di Ictus e infarti;
-Il 90% dei deceduti hanno almeno una o più di una patologia in particolare ;patologie cardiache e cardiovascolare, diabete ,patologie neurologiche, renali ,polmonare ,ematiche epatiche .
Alla fine Aodi si appella al Governo Italiano “affinché chiarisca e dia l’autorizzazione per effettuare le autopsie e sostenere i medici legali e anatomopatologici in queste loro battaglie e inoltre chiede al Governo Italiano di dichiarare che i medici e professionisti della sanità sono morti come martiri della patria visto che sono morti per difendere la salute di tutti senza distinzione”.