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Nella splendida struttura del Centro Federale Fijlkam della Plaja di Catania, messo gentilmente a disposizione dal Maestro Salvatore Campanella, si è tenuta l’assemblea del Consorzio Catania Sport al Vertice presieduta dal Consigliere Nazionale del CONI, Orazio Arancio.

Un’assemblea molto partecipata con circa una trentina di società presenti. Alla discussione ha partecipato anche il Consigliere Comunale, Salvo Giuffrida.

Nel pieno rispetto delle regole anti Covid-19, il Consorzio che riunisce le eccellenze sportive catanesi ha analizzato i problemi attuali. La ripartenza dopo la pandemia che ha colpito il Mondo non sarà di certo facile. Molta la carne al fuoco. Dalla riattivazione della Legge 31, ai notevoli costi economici che soprattutto per le trasferte attanagliano le nostre società, ad un maggiore confronto con le istituzioni cittadine e regionali passando per una serie di importanti convegni sullo sport che il Consorzio organizzerà l’8 dicembre 2020.

L’assemblea all’unanimità ha rieletto Presidente di Catania al Vertice, il dottor Nello Russo, anima e cuore dello sport catanese. Del direttivo fanno parte anche Daniele Insabella (Vicepresidente nazionale della Fick), Salvatore Campanella (Consigliere Federale Fijilkam e Presidente dell’Asd Lotta Club Ionio Catania), Gianni Sperlinga (Methodos Battiati Scherma), Salvatore Mirabella (All Sporting Catania) e Francesca Minnicino (una dei soci fondatori del Consorzio); supplenti: Massimo Di Salvatore (Etna Waterpolo) e Francesco Pennisi (Dynamic Center Judo).

“Questa è stata e continua ad essere l’assemblea dei presidenti delle società che scendono in campo il sabato e la domenica – afferma Nello Russo -. Noi a differenza di tante altre organizzazioni siamo una struttura composta da uomini e donne impegnati concretamente nello sport. Non siamo il Coni, non siamo Sport e Salute né politici. Tentiamo di coinvolgerli, ma spesso sfuggono alle loro responsabilità. Il nostro consorzio nasce non per sostituirsi alle istituzioni, ma per arginare certi comportamenti che non permettono allo sport di crescere. Abbiamo creato la cosiddetta Linea Maginot dello sport”.     

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