Intervista con...

Uno sportivo, ma soprattutto un grande appassionato di palla ovale, di rugby e che da giovane ha dedicato anima e cuore a questa disciplina. Parliamo di Nino Puleo, responsabile sezione rugby del Cus Catania oltre che Team Manager degli Old Rugby del Cus etneo. Puleo ricordiamo che è stato dal ‘69 al ‘91 giocatore e giocatore/allenatore della prima squadra Cus (’84- ’89). Allenatore under 18 e under 16 Cus (ultimo anno 2015). E’ stato componente del direttivo del Cus dal 1992 fino 2017. Stella al merito sportivo del Coni, componente del comitato organizzatore CNU 2005 e 2017, componente del Comitato Organizzatore Campionati Mondiali Universitari di Rugby Catania 1992.

Con Nino Puleo, sul manto erboso della Cittadella universitaria di Catania, abbiamo parlato del duro momento per lo stop improvviso dovuto alla pandemia, ma si è anche riflettuto sulla ripresa dell’attività nel mondo cusino, dei risultati e della nuova stagione, dei sogni e degli obiettivi del rugby targato Cus Catania

Il campo della Cittadella universitaria

Cosa ha significato per Nino Puleo e per l’intensa attività rugbistica del Cus Catania lo stop improvviso dello scorso marzo? Quale lo stato d’animo, i pensieri personali e di un movimento come quello cusino che vuol dire attività sportiva, socializzazione e senso dell’amicizia?

“Diciamo che non è stato proprio improvviso lo stop perché  noi, dopo la trasferta del 22 febbraio della 18 Elite a Roma con la Capitolina, anticipata al sabato per vedere la partita del Sei Nazioni Italia – Scozia, abbiamo cominciato a vivere momenti di incertezza , di continui contatti con la Federazione perché non sapevamo che fare l’ultima settimana di febbraio e la prima di marzo, in quanto se devi andare a giocare a 100 km è un conto a 800 è un altro. Prima il rinvio per l’1, la B doveva andare a Roma, poi ancora l’8, la 18 doveva andare a L’Aquila (che stress organizzare una  trasferta col rischio, quasi certo, di un rinvio con anticipazioni di costi quasi impossibile da recuperare)  fino alla definitiva sospensione dei campionati, chiaramente condivisa. E’ quindi arrivata subito la decisione societaria di sospendere gli allenamenti, una dura ma legittima decisone. Lasciare 300 atleti, per tutte le categorie, a casa non è stato facile. Abituati a vedere il campo della Cittadella brulicare letteralmente di piccoli e grandi atleti e poi vederlo nel più totale deserto è stato diciamo triste, anche se doveroso.  Lo stop ha visto saltare anche tornei a cui i ragazzi tenevano molto e che erano stati da tempo programmati: la 14 a Noceto, la 12 e 10 a Roma e ancora la 14, 12, 10 e 8 a dovere rinunciare al classico torneo di Ragusa”.

Vittorio Maccarrone, Maria Grazia Fiamingo e Nino Puleo

Quando avete ripreso l’attività e in che condizioni si è ritrovata la struttura del Cus dopo uno stop così lungo?

“Da metà maggio i nostri ragazzi e loro famiglie hanno cominciato a chiedere quando sarebbe stato possibile riprendere l’attività, chiaramente il tutto non dipendeva dal Cus ma dalle disposizione governative e poi federali, e finalmente, credo tra i primissimi, abbiamo ripreso l’1 giugno in maniera sperimentale con tutte quelle che erano le disposizioni (no docce al campo, arrivare già cambiati, con mascherine, distanze siderali tra i ragazzi). Ma una cosa, l’entusiasmo pur di riprendere era a mille si vedeva negli occhi dei ragazzi della 18 e della B, orari differenziati, guidati  in maniera splendida da Roberto Cafaro, Giuseppe Costantino, Pio Failla. Poi il 10 giugno l’attività l’abbiamo allargata alla Under 16 e alla Femminile con Giovanni Giustino, Domenico Scavone, Salvo Muscuso, sempre con orari e spazi differenziati ed il nostro campo ha cominciato a vedere numeri consoni alla nostra quotidianità. Voglia di far bene, entusiasmo, professionalità e manto erboso in condizioni ottimali. Finalmente dal 15 giugno la possibilità di usare i palloni dando così ai ragazzi altre motivazioni (palloni da sanificare sempre, ceste raccolta palloni usati e ceste palloni sanificati). La struttura Cus ha dovuto provvedere e organizzare tutto quello che era richiesto per la ripresa anche soft: postazione controllo autocertificazioni, controllo temperature corporee, spazi di ingresso e spazi di uscite differenziati ecc”.

L’under 18 del Cus Catania 2019-2020

Che programmi avete come movimento rugbistico cusino per la prossima stagione e come affronterete, con che spirito, le varie categorie, i vari tornei?

“Abbiamo deciso già da giugno di lavorare con i ragazzi con i gruppi nuovi per le under per arrivare quindi alla B con i nuovi innesti dei ragazzi della 18 uscenti, i 2001. Un lavoro già in prospettiva 2020/2021 e da come stanno lavorando i tecnici e i ragazzi siamo molto fiduciosi, con i ragazzi della B dobbiamo cominciare ad affacciarci alle primissime posizioni volendo così programmare il salto di categoria che il nostro movimento oggi meriterebbe, valutando i numeri e la qualità dei nostri ragazzi, come dimostrano gli otto anni di under 18 Elite che vede e ha visto impegnati  tanti talenti. Certo le difficoltà organizzative un po’ ci preoccupano, temiamo un aumento di costi per noi impegnati domenicalmente in trasferte fuori dalla Sicilia ed è per questo che speriamo in aiuti da più parti”. 

Nella carriera di Nino Puleo, come giocatore, allenatore e dirigente, quali sono stati i momenti  che ricorda con più soddisfazione e quali i traguardi che, invece, non è riuscito a centrare?

“Il rugby è lo sport di squadra per eccellenza, tutte le sensazioni, le emozioni, i momenti esaltanti, i momenti di gioia, ma anche le delusioni, i momenti di sofferenza, nonché di dolore fisico, li condivi con i compagni. Ma nelle tante partite giocate ricordare dopo con i compagni le azioni ben fatte, le mete segnate, gli applausi del pubblico amico e anche no, l’uscire dal campo sempre consapevoli che avevamo dato il massimo, è qualcosa di unico. Alcune delle tante finali promozioni giocate hanno lasciato non poca delusione sia come giocatore che da allenatore e poi anche da dirigente. Da parecchi anni – per fortuna – le soddisfazioni da dirigente sono state veramente tante con molte categorie come l’under 18 , l’under 16 e con la B. Vedere oggi il Cus Catania Rugby con 8 categorie, tutte competitive mi lascia molto soddisfatto, anche se ancora molto dovremo fare perché abbiamo le possibilità, le potenzialità, la volontà e la struttura organizzativa e tecnica giusta”.

Nino Puleo e Renato Papa alla “Cittadella”

Il pensiero di Nino Puleo sull’emergenza Covid-19, su ciò che ha lasciato e provocato e su come il mondo rugbistico ha reagito alla pandemia, sui protocolli utilizzati per combattere il virus…

“Il Covid 19 purtroppo ha avuto effetti drammatici nella nostra società a tutti livelli, sanitari e sociali. I momenti di chiusura totale di quasi tutte le attività sono sotto gli occhi di tutti, come le immagini di dolore e le conseguenze che ci porteremo dentro per parecchio tempo specialmente per alcune attività. Il mondo rugbistco ha subito forse più degli altri sport, venendo meno a oggi la possibilità di esprimere l’essenza del rugby, sport di contatto per antonomasia, siamo però fiduciosi , abbiamo proposto tante attività coinvolgenti ai nostri ragazzi che hanno risposto benissimo ma aspettiamo le direttive governative e federali. Però, per poter fare al meglio una attività sportiva non possono mancare le strutture e su questo vedo ancora troppe difficoltà. Tante sono oggi le squadre che lamentano la mancanza di validi impianti sportivi col rischio di una considerevole dispersione”.

Old Rugby del Cus Catania

Una panoramica, infine, della sempre florida attività del gruppo Old Rugby del Cus Catania. Quali i prossimi appuntamenti, quali gli obiettivi per gli irriducibili ed inossidabili Old?

“Purtroppo è saltato il torneo di Malaga a maggio per il quale avevamo già da tempo organizzato tutto, anche i due Tornei Old di Messina, il memorial Costantino ad Aprile e il torneo per i 40 anni dell’Old Messina a giugno sono saltati. Gli allenamenti Old sono ripresi in funzione di una attività estiva. Siamo stati invitati ad ottobre al Torneo Old di Arezzo e speriamo proprio di poter andare. L’entusiasmo – al solito – non manca proprio”.

Ancora gli Old al Torneo Regioni di Belluno 2018

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