Cronaca

Lo ricordiamo così, in preghiera davanti al Busto Reliquario della Martire Agata.

Così Luigi Maina, cerimoniere emerito del Comune di Catania, trascorreva le giornate della Festa di S Agata, guardando il volto della Santa Patrona.

La festa, che per i catanesi costituisce il centro focale della vita cittadina e tutte le attività sono ordinate ad un “prima di Sant’Agata” o a un “dopo Sant’Agata”, veniva preparata nei minimi particolari e nei dettagli organizzativi dal cerimoniere che firmava il programma della festa  che si predisponeva subito dopo l’Immacolata e prima di Natale.

A Gennaio curava l’esposizione dei drappi dai balconi del Municipio, e le diverse fasi della festa: la cerimonia dell’accensione della lampada votiva nella corte del Palazzo degli Elefanti; la consegna della Candelora d’oro, che nel 2013 è stata assegnata proprio a Lui, come riconoscimento cittadino per la fedeltà alle tradizioni; la processione della cera con la caratteristica “carrozza del Senato” il 3 febbraio, apertura dei festeggiamenti; i fuochi d’artificio della ”a sira o tri”; la Messa dell’aurora; il giro esterno del 4 febbraio; “A calata da Marina” all’alba del 5 mattina; il solenne pontificale; la processione in Via Etnea, il canto delle Benedettine; il rientro in Cattedrale.

Con grande devozione raccontava commosso l’incontro con Papa Giovanni Paolo II quando è stato esposto in forma riservata il Busto reliquario in Cattedrale.

Nella hall dei saloni di Palazzo degli Elefanti Maina ha voluto esporre, come una reliquia, la sedia utilizzata dal Papa in occasione della visita a Catania il 4 novembre del 1994, riproponendo il messaggio del Papa “Catania, alzati! Rivestiti di luce e di giustizia”.

 Questo messaggio, risuona come un imperativo ancora oggi, auspicando un risveglio ed una ripresa di energie della Città viva, che nella storia ha testimoniato, come si legge sull’elegante Porta Ferdinandea “Melior de cinere surgo”.

Il ricordo del caro Commendatore Maina, dal 2000 “Grande Ufficiale della Repubblica”, resta vivo nel cuore dei catanesi ed il 2 agosto quando avrebbe compiuto 90 anni al Municipio ci sarebbe stata una grande festa.

La saggezza, la prudenza, la fedeltà alle tradizioni sono state le sue caratteristiche umane e professionale ed il suo stile è diventato regola e modello.

Ha rappresentato l’anima severa e generosa di Palazzo degli Elefanti, diventando riferimento indispensabile per il decoro della massima sede di rappresentanza istituzionale cittadina

Il devoto rispetto per l’Autorità del Sindaco, indipendentemente dal partito di appartenenza, è stato per Lui un valore sacro e inviolabile e molte volte è stato anche consigliere e guida nelle decisioni difficili da prendere in determinate emergenze.

Il suo ricordo resta vivo tra i cittadini e l’ANCRI, Associazione degli Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica, ne conserva la memoria con tanta stima e vivo apprezzamento.

 Gr. Uff. Giuseppe Adernò

 Presidente ANCRI Catania

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