Cronaca

Celebrata sull’Etna nell’Altare votivo la Festa della Madonna della Neve, con la partecipazione di fedeli e appassionati della Montagna. Fra gli altri i giovani della Comunità di villa Angela, del compianto Padre Ugo Aresco, ora accompagnati da Padre Milazzo.

L’Associazione Nazionale Alpini, sez. Sicilia con il presidente dott. Giuseppe Avila e i gruppi di Catania e Nicolosi. L’Associazione Bersaglieri, gruppo di Catania. Il Presidente del Club Alpino Italiano di Catania, gruppo Seniores e in collegamento la sezione CAI delle Madonie. I Dirigenti diocesani di Azione Cattolica. Presenti Sindaco di Nicolosi, Pulvirenti con il vice sindaco Torre, il Comandante della Compagnia carabinieri di Paternò e della stazione di Nicolosi.

La Messa concelebrata da Mons. Barbaro Scionti, Don Giuseppe Costa, portavoce dei Salesiani, Padre S. Sciuto. In servizio nell’assemblea Don Felice Bongiorno.

Nella omelia Mons. Scionti ha ricordato che “da questo piccolo santuario mariano, voluto dalla gratitudine gioiosa dei giovani di Azione Cattolica del dopoguerra, la Vergine Maria, la Madonna della Neve, ci invita quest’ oggi ad avere uno sguardo intenso su quanto ci circonda. Quasi a raccogliere l’invito del Santo Padre (Enciclica “Laudato sii” del 24 maggio 2015) la Vergine Santissima ci convoca ogni anno qui per farci ammirare la nostra “casa comune” la cui esistenza condividiamo come una “sorella” e ci accoglie tra le sue braccia, senza nascondersi, come una “madre”.

Una “casa comune” nostra sorella e madre che però protesta per il male che le provochiamo. I segni evidenti di questa protesta emergono con voce forte in questa pandemia che stiamo affrontando con la dura prova di tanti, troppi, morti, altrettanti sofferenti ospedalizzati o in isolamento, la chiusura in casa per tutti noi, la sospensione quasi totale delle attività lavorative con la triste conseguenza della perdita di posti di lavoro ed una profonda crisi economica.”

A conclusione ricordati il giornalista e storico Antonino Blandini e l’imprenditore turistico etneo Orazio Nicoloso.

La celebrazione dedicata all’Anno speciale per la Laudato si, vista non come una enciclica bucolica, immaginando di riabitare solamente ambienti naturali incontaminati. Il Papa parla di cura del creato anche del co-creato dell’uomo nelle sue città. Papa Francesco nella enciclica situa l’accento sulla grave situazione del nostro pianeta. Soprattutto negli agglomerati urbani. Oggi il 52% della popolazione mondiale vive nelle grandi città e nel 2050 sarà il 75%”. Papa Francesco ha fatto sentire la sua voce per il servizio ai più deboli e la cura del creato.

Nel tempo della pandemia è un dovere di tutti creare una coscienza di rispetto per l’ambiente, per il beneficio presente e delle generazioni future. Un appello che il Papa ha rinnovato con il carico emotivo della Preghiera composta per l’Anno speciale della Laudato si.

Salvatore Di Mauro

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