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Niente più barriere architettoniche. “Per me il lockdown non è finito” è il titolo della campagna di sensibilizzazione della XVIII Giornata Nazionale per l’Abbattimento delle Barriere Architettoniche «Fiabaday 2020», istituita su decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri il 28 febbraio 2003, che viene celebrata il 4 ottobre 2020.

Quando si parla di barriere architettoniche si pensa subito ad una persona disabile in carrozzina. Ma in realtà chiunque incontra barriere o problemi negli spostamenti è definita Persona con Ridotta Mobilità (PRM), perciò una categoria molto estesa di persone in cui rientrano persone con disabilità permanente o temporanea, anziani, persone che accompagnano bimbi piccoli o con problemi di orientamento, difficoltà di apprendimento o con disagi intellettivi o relazionali, persone di bassa statura o che si muovono con bagagli pesanti o ingombranti, donne in stato di gravidanza, ecc. Per tutte queste persone anche il più banale ostacolo, come ad esempio un gradino in più o in meno, un dislivello o una rampa di scale, ascensori non funzionanti o con cabine troppo piccole, possono davvero fare la differenza.

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La legge 13/1989 “Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati”, a più di trent’anni dalla sua promulgazione, non è risultata sufficiente a rendere la maggior parte delle abitazioni effettivamente fruibili e confortevoli per tutti. Il FIABADAY 2020 vuole portare all’attenzione delle organizzazioni che andranno a esercitare la riqualificazione degli edifici e delle organizzazioni sindacali che rappresentano gli amministratori di condominio, un programma di sensibilizzazione condiviso atto a ottenere l’abbattimento anche di una singola, minima, barriera.

L’Associazione Come Ginestre Onlus – Messaggera di FIABA dal 2006 – da sempre impegnata a sensibilizzare sul tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche e sull’inclusione delle persone con disabilità e a ridotta mobilità, non vuole perdere l’occasione per evidenziare le innumerevoli criticità che ancora insistono nella nostra Catania in tema di barriere architettoniche ma soprattutto culturali. Da 15 anni la nostra associazione osserva e attende i cambiamenti riguardo la mobilità, l’inclusività, servizi strutturati e continuativi, lo stato di diritto, programmazione, al fine di offrire una qualità di vita migliore per tutti.

Oggi, dall’esperienza del lockdown, inteso come condizione di chiusura, isolamento, nelle abitazioni, abbiamo compreso che è una esperienza che mai più debba ripetersi per TUTTI. Oggi ciascuno di noi sa cosa vuol dire non poter uscire di casa o raggiungere liberamente un luogo. Da questa esperienza nasce in maniera forte la necessità di riprogettare spazi e luoghi. Occorre dar corso a provvedimenti di decontribuzione, perché un’opera che abbatte le barriere architettoniche è un’opera che sta investendo e costruendo un elemento di innovazione sociale, economica e umana, e quindi è un pezzo di contributo che quella realtà sta dando alla collettività.

Salvatore Mirabella,

“L’emergenza della pandemia – afferma Salvatore Mirabella, Presidente dell’Ass. Come Ginestre e Messaggero di FIABA – ha fatto comprendere alla maggior parte delle persone, ognuna nella propria diversità, che il tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche è di tutti noi, per cui rendere le città accessibili è un bene comune a cui non possiamo e non dobbiamo rinunciare. Serve una crescita culturale. Troppe persone disabili costretti nelle loro case, questa è la fotografia di una situazione reale, infatti la campagna di sensibilizzazione “Per me il lock down non è finito” vuole sottolineare come per molte persone con disabilità e ridotta mobilità, con la fine del lock down non ci sia stato alcun ritorno alla normalità, poiché la loro “normalità” è quella di rimanere confinate in casa. E tutto ciò a causa di barriere architettoniche domestiche e condominiali che spesso potrebbero essere facilmente abbattute.

Tutti possiamo riscontrare difficoltà nella mobilità. Ed è su questo che il Fiabaday 2020 vuole portare l’attenzione, per sensibilizzare la società con il fine di ottenere l’abbattimento di tutte – anche le minime – barriere architettoniche”.

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