Organizzato per il 30 gennaio da associazioni, movimenti e comitati catanesi un corteo per dire no alla mafia all’interno del Comune “dopo le inchieste giudiziarie che hanno coinvolto politici e imprenditori e hanno accertato la penetrazione di Cosa nostra a Palazzo degli Elefanti”. Decisione che arriva dopo l’assemblea promossa il 5 gennaio da “I Siciliani”, in occasione dell’anniversario dell’omicidio di Pippo Fava e il successivo incontro del 18 gennaio. Il corteo partirà alle 17.30 dall’ingresso della Villa Bellini in via Etnea. “La classe dirigente catanese ha perso ogni credibilità – dicono in una nota associazioni, movimenti e comitati catanesi- e non ha la legittimazione per continuare ad amministrare. Il municipio è patrimonio della comunità: chi lo amministra per conto di qualche imprenditore o cosche mafiose deve andarsene”.
Il coordinamentosottolinea anche che “i quartieri popolari di Catania vivono sotto il ricatto della criminalità organizzata. La mafia, nella colpevole assenza dello Stato, può comprare la dignità delle persone e rivenderne il voto. Per liberare i quartieri dalla mafia servono lavoro, scuole, case, e servizi sociali. Inoltre la mafia fa affari per centinaia di milioni a danno dell’intera città e del bene collettivo. Le istituzioni hanno confermato l’infiltrazione mafiosa nel progetto di devastazione della Plaia, nel Pua, nelle attività del Porto, nella gestione dei rifiuti, negli appalti pubblici, nei centri commerciali, nella gestione di alcuni locali notturni e in alcuni eventi culturali della città. Tocca ai catanesi riprendersi la città”.