Cronaca

Un Focus a Catania con i vertici nazionali Ivass, Ania, Sna e compagnie assicurative sul tanto atteso Decreto Concorrenza, approvato l’anno scorso dal Consiglio dei Ministri, passato alla Camera lo scorso ottobre e ora in discussione al Senato. Il ddl, conosciuto anche come “Tariffa Italia”, presentato dal deputato campano Leonardo Impegno, componente della Commissione Attività Produttive alla Camera, introduce un pacchetto di misure per la comparabilità delle offerte sulla Rc Auto con l’obbligo da parte delle assicurazioni di praticare sconti se il cliente accetta alcune clausole, come l’istallazione della scatola nera o il controllo preventivo dei veicoli e affronta temi “caldi” come l’accertamento strumentale dei colpi di frusta e le tabelle sul danno biologico.

“Non è stato semplice fare approvare il provvedimento alla Camera e speriamo la settimana prossima possa essere votato anche al Senato – ha dichiarato Impegno – tutto ciò che si risparmierà dando poteri agli organi investigativi e migliorando il ‘sistema giustizia’ per quanto riguarda le frodi e scovando i truffatori, deve servire a fare risparmiare i cittadini per bene. Vogliamo poi eliminare la disparità di trattamento tra cittadini del Nord e Sud”.

Ad aprire il dibattito, organizzato dalla sezione provinciale di Catania SNA, il sindacato nazionale degli agenti di assicurazione, la Fondazione Nuovo Mezzogiorno e l’Università di Catania, è stato Salvatore Lisi, segretario provinciale SNA. “Sono molto soddisfatto della massiccia presenza oggi qui a Catania dei principali interlocutori a livello nazionale – ha esordito – Il decreto interessa moltissimo innanzitutto ai consumatori, perché rappresenta una grande opportunità e premia i clienti virtuosi; ma anche per le compagnie che oggi lo osteggiano, potrebbe riportare i clienti a pagare il premio assicurativo. Non dimentichiamo che oggi un buon 10 per cento a livello nazionale lo evade, e la percentuale sale a 30% nel Mezzogiorno”.

Nella foto Lisi e Impegno

Nella foto Lisi e Impegno

“Le compagnie non hanno fino in fondo capito – ha sottolineato ancora il deputato Impegno – che possono recuperare tante persone che non si assicurano più e rendere il sistema assicurativo più giusto. E in ogni caso, poiché l’assicurazione è obbligatoria per legge, sarà il Parlamento ad avere l’ultima parola”.
Parole che non piacciono ad Ania e compagnie. Per Umberto Guidoni, responsabile settore auto Ania: “la Camera ha votato un provvedimento che interviene in maniera inappropriata su frodi, lesioni e danni non patrimoniali che si traducono in costi elevati per le compagnie”, e chiede l’abbattimento della tariffa unica.

Più di una perplessità è stata espressa dai rappresentai delle compagnie Andrea Costa, responsabile Motor Allianz Italia, e Vittorio Verdone, direttore Affari Istituzionali Unipolsai Assicurazioni. “Esistono alcuni aspetti che incidono dall’esterno per forzare una dinamica competitiva che si sta spiegando in maniera importante già da sola – ha sottolineato Costa – Per noi importante avere certezza alle norme che disciplinano i danni alla persona di gravi entità – ha aggiunto Verdone – Un obiettivo imprescindibile deve essere sostenibilità economica di un sistema e su questo punto alla Camera, rispetto alla bozza iniziale del testo c’è una inversione di tendenza, speriamo che al Senato si tenti di recuperare un senso di logica”.

Cauto Claudio Demozzi, presidente nazionale SNA: “Attendiamo di conoscere il testo definitivo. Quello approvato alla Camera contiene parecchie innovazioni alcune utile altre critiche che devono essere rimodulate per non rompere meccanismi ormai consolidati di tutela dei consumatori”.
Alla tavola rotonda, coordinata dal giornalista Fabio Sgroi, presente anche Mara Colla, presidente nazionale Confconsumatori. “Si tratta di un primo passo importante – ha detto – cui ne devono seguire degli altri verso una maggiore trasparenza e migliore confrontabilità, tutti abbiamo interesse ad eliminare i cattivi comportamenti, ma i clienti per bene vanno premiati e non discriminati per il semplice fatto di essere residenti nelle regioni meridionali”.

A tal proposito il capo servizi studi e Gestione Dati IVASS, Antonio Rosario De Pascalis, ha anticipato due importanti iniziative messe in campo dall’organo di vigilanza: “Innanzitutto, l’ampliamento delle banche dati collegate all’archivio informatico in materia di antifrode, fra cui il casellario giudiziale, carichi pendenti, anagrafica tributaria e casellario centrale infortuni – ha spiegato – e poi c’è una seconda norma che intercetta i cd testimoni professionisti sui sinistri fasulli”.

Hanno partecipato all’incontro il rettore Giacomo Pignataro, il direttore Dipartimento Economia e Impresa Michela Cavallaro, il direttore Dipartimento Giurisprudenza Roberto Pennisi, Salvo Andò, presidente Fondazione Nuovo Mezzogiorno, la deputata nazionale Luisa Albanella, la deputata regionale Concetta Raia, l’assessore comunale Angelo Villari, Giacomo Rota, segretario generale Cgil Catania e Fortunato Parisi, segretario generale UIL Catania.

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