A conclusione dell’edizione 2016 del Vinitaly, bilancio positivo per la nutrita rappresentanza siciliana a Verona.
“ La Regione Siciliana è stata senza dubbio tra i protagonisti della 50/ma edizione del Vinitaly. Un risultato che ha ridato orgoglio ai nostri produttori: adesso è arrivato il momento di mettere a sistema questo successo.”
Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici che, nella sede dell’Irvo, ha fatto il punto sui risultati raggiunti dalla Regione Siciliana in occasione del Vinitaly.
“Abbiamo dato servizi e supportato le nostre realtà vitivinicole, accelerando la pubblicazione del bando del PSR sulla promozione, per permettergli di ottenere i finanziamenti necessari ad affrontare larga parte delle spese per la partecipazione al Vinitaly. Rispetto alle edizioni precedenti abbiamo dimezzato i costi, inoltre bastava girare tra i produttori per raccogliere l’enorme gradimento per questa edizione – ha sottolineato Cracolici. A dati positivi come questi va aggiunta la crescita delle quantità complessive di bottiglie prodotte nei sistemi di qualità siciliani”
(50 % in più in due anni per la DOC Sicilia: 24000 bottiglie nel 2015 – 16000 bottiglie nel 2013. Per DOP e IGP sono state 217 mila le bottiglie prodotte nel 2015, + 8 % rispetto al 2014. Nel 2013 la produzione era di 165 mila bottiglie).
“Tutti segnali importanti che comunque non devono illuderci: siamo ancora lontani dalle nostre vere potenzialità, ma abbiamo ottenuto gli strumenti giusti per fare il salto di qualità. Servono scelte forti ed una visione comune tra istituzioni e aziende, per trasformare l’organizzazione del nostro sistema produttivo – aggiunge ancora l’assessore regionale all’Agricoltura. Il successo del vino siciliano è un successo giovane che deve consolidarsi: le organizzazioni di produttori devono puntare su formazione e innovazione – ha concluso Cracolici. Serve un disegno condiviso di promozione ed internazionalizzazione del nostro vino che parta dai nostri punti di forza come i 25 mila ettari di vigneto in biologico che rappresentano un primato europeo: il vino bio è il futuro. Mentre sui nostri vitigni autoctoni va costruita una strategia di promozione sempre più legata ai territori.”