Catania News

“A distanza di un anno esatto dal più grande disastro della storia delle migrazioni nel Mediterraneo nel nuovi millennio, assistiamo a un’assurda replica con i 400 somali dispersi: l’Europa e il mondo non distolgano lo sguardo da quest’ennesima, epocale, tragedia”.
Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco che stamattina, con il  vicario generale dell’Arcidiocesi monsignor Salvatore Genchi e il vicepresidente della comunità islamica di Sicilia Ismail Bouchnafa, l’assessore Rosario D’Agata e diversi rappresentanti della Comunità di Sant’Egidio, ha preso parte nel Cimitero a una cerimonia per ricordare l’anniversario del naufragio del 18 aprile del 2015. Dopo una preghiera dei due religiosi, il Sindaco ha deposto una corona di fiori sul monumento eretto lo scorso anno nel cimitero per ricordare le vittime delle migrazioni.
Bianco ha ricordato come lo scorso anno un’imbarcazione eritrea usata per il trasporto di migranti diretta a Lampedusa si ribaltò quando era a duecento chilometri dall’isola. La sua richiesta d’aiuto era stata raccolta dal Comando generale delle Capitanerie di porto, che aveva chiesto alla nave più vicina, il mercantile portoghese King Jacob, di raggiungere il barcone. Durante le operazioni di soccorso il peschereccio, dove si trovavano tra 700 e 900 persone, si ribaltò. Soltanto 28 persone si salvarono e giunsero a Catania dove il Sindaco proclamò il lutto cittadino.
Bianco, che è anche presidente del Consiglio nazionale dell’Anci e capo della Delegazione italiana al Comitato delle Regioni di Bruxelles, ha ricordato come l’ondata emotiva suscitata in tutto il mondo dalla tragedia dello scorso anno avesse scosso le Istituzioni europee. Proprio durante la cerimonia il Sindaco ha appreso la notizia del nuovo naufragio, con altri 400 migranti dispersi, prevalentemente somali, in fuga da Somalia, Etiopia ed Eritrea.

“A breve  – ha detto il sindaco di Catania – la sede di Frontex di Catania avvicinerà Bruxelles al Mediterraneo. Ma bisogna fare di più, come dimostra la tragedia di oggi. Siamo davanti a una terribile catastrofe umanitaria e non possiamo risolverla utilizzando la burocrazia. Mi associo alla richiesta del presidente Sergio Mattarella di riflettere con grande attenzione su quanto sta avvenendo. Il 28 maggio del 2014, Catania celebrò un  funerale interreligioso per i 17 migranti morti durante un naufragio a  Lampedusa. In quell’occasione chiesi pubblicamente se l’Europa avesse intenzione di seppellire, con quegli uomini, donne e bambini,  anche la nostra coscienza di uomini civilizzati. Oggi torno a chiedere alle istituzioni europee di non distogliere lo sguardo da quanto sta avvenendo qui nel Mediterraneo. L’apprezzamento del presidente Juncker per Matteo Renzi e al ‘migrant contact’ proposto dall’Italia appare un ottimo segnale di condivisione della responsabilità e della volontà di dare risposte concrete al problema”.

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