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A partire dal secolo scorso si è notato un vistoso peggioramento della salute. Perché?  E perché alcune malattie ritenute tipiche dei ricchi si sono diffuse e hanno colpito tutte le classi sociali, in particolare i contadini?

Nell’Ottocento sono sopravvenuti due importanti fattori che hanno modificato le precedenti tradizioni alimentari. Il primo consiste nell’aver reso disponibile a tutti il consumo dello zucchero bianco (raffinato); il secondo riguarda la progressiva sostituzione dei vecchi mulini a mano, a vento, ad acqua con i mulini moderni. Meno di due secoli fa non esisteva sul mercato altro zucchero che quello di canna, importato dai tropici e perciò molto caro. Allo scoppio delle guerre napoleoniche e, a causa del blocco continentale, l’Europa non poté più importare lo zucchero di canna. Lo stesso Napoleone incoraggiò allora la produzione di uno zucchero che alcuni chimici tedeschi avevano estratto dalla barbabietola, il quale però risultava di sapore sgradevole. Fu necessario perciò raffinarlo, ottenendo lo zucchero bianco che tutti conoscono, che però diventò privo di tutte le sostanze minerali e vitamine. I mulini moderni hanno semplificato la produzione della farina bianca e il pane bianco, considerato un tempo un simbolo di ricchezza e felicità, perché riservato alle classi più abbienti, ha sostituito il pane nero, fatto di farina intera, integrale.

Farina integrale

Farina integrale

E’ importante sapere che ogni seme di cereale è formato da un guscio, un germe e un corpo centrale. Il germe e il guscio sono ricchi di sostanze minerali, di elementi come Mn (manganese), Co (cobalto), Cu (rame), Zn (zinco), Cr (cromo), Se (selenio), di enzimi e vitamine  A,E,B,F. Il corpo centrale contiene solo amido. Bisogna pure considerare la consuetudine di cibarsi di farina stantia. Al contrario la farina fresca riserva un valore carico di energia vitale che però perde, a causa dell’ossidazione, entro 15 giorni il suo potere nutritivo. Gli eserciti romani, le cui imprese ancora oggi sono degne di ammirazione, lo sapevano bene. Infatti, quando si spostavano in battaglia, portavano con sé grandi quantità di grano, miglio e la propria macina che funzionava regolarmente ogni giorno. Ogni soldato si nutriva di 750 gr/die di cereali, di cui un terzo veniva stemperato e usato a colazione, il resto consumato sotto forma di focacce.

Oggi , invece, l’uomo moderno preferisce cibarsi di elementi conservati, sottoposti a numerosi processi, che rendono il cibo si calorico, ma privo di quel soffio vitale che solo la natura sa offrire. Anche l’uso dei grassi vegetali ha portato l’ introduzione di sostanze grasse, certo utili per non morire  di fame ma il loro processo estrattivo le ha rese totalmente inadatte a ricostruire le preziose strutture cellulari che ci servono. Il progresso industriale con l’introduzione di concimi chimici, diserbanti, pesticidi, tecniche di raffinazione e conservazione dei cibi sempre più evolute, non ha fatto che portare ad un deterioramento sempre più evidente della qualità biologica e nutrizionale dei cibi, predisponendo l’organismo ad un fenomeno chiamato ‘’chelazione‘’, nel quale gli ioni vengono catturati, pertanto non sono più in grado di svolgere il loro ruolo di attivatori enzimatici, provocando dei veri blocchi metabolici ed energetici.

Il nostro fegato

Il nostro fegato

A piangerne le conseguenze è il nostro amato fegato, che, se impegnato 24 ore su 24 sul fronte delle tossine, avrà meno energia per le altre sue funzioni come l’accumulo del glucosio in glicogeno e degli acidi grassi, la produzione  degli amminoacidi, la trasformazione dell’ ammoniaca in urea, la produzione delle proteine del sangue (albumina) e della bile. Se il glucosio non viene accumulato in glicogeno, rimanendo in circolo nel sangue, può causare un innalzamento della glicemia, con tutte le conseguenze che potete immaginare… in più il glucosio viene convertito in grasso; se gli acidi grassi buoni non vengono accumulati, le membrane cellulari non vengono ricostruite; se non viene eliminata l’ammoniaca si rischia un danno al S.N.C.; se non vengono prodotte le proteine del sangue, si formano edemi. Insomma, di fronte a questo scenario la soluzione migliore che il fegato può trovare è quella di diminuire la produzione di bile! Una carenza di bile può essere la causa principale della formazione dei calcoli nella cistifellea, provoca inoltre molti problemi digestivi:

  • Digestione lenta e/o difficile
  • Eruttazioni
  • Necessità di bevande gasate ai pasti
  • Gonfiore
  • Acidità
  • Gastralgie (dolori allo stomaco)
  • Rigurgiti acidi gastroesofagei
  • Ernia iatale
  • Cattiva assimilazione dei nutrienti

Perciò, capite quanto sia importante aumentare la produzione di bile per alleviare tutti questi disturbi, oltre che per favorire il transito intestinale e sedare il cuore (regolarizzazione dei battiti e  frequenza)?

Oggi non mancano i disturbi di ogni genere

Oggi non mancano i disturbi di ogni genere

In questa epoca dove non ci sia persona che soffra di disturbi di ogni genere, assumendo spesso farmaci e conducendo una alimentazione non sempre corretta, mi rendo conto quanto sia importante dare valore e approfondimento agli studi condotti e conoscere la fisiologia del nostro organismo, in quanto noi farmacisti, senza sostituire la figura del medico, possiamo offrire consigli e soprattutto scegliere rimedi che possano favorire la normale fisiologia degli organi, ristabilendo l’energia vitale.

A tal punto, cari lettori, vi consiglio l’uso dei seguenti integratori per i disturbi di cui ho parlato:

BIOLIV: integratore alimentare ad alta titolazione di principi attivi, ai quali la vasta letteratura internazionale riconosce importanti proprietà  nel ripristinare e mantenere la fisiologica funzionalità epatica.

BIOGERMINFOLINA: integratore alimentare ad altissima concentrazione di batteri probiotici, attivi nel favorire la riduzione della costipazione cronica, della colesterolemia , della colonizzazione patogena e micotica.

OLIGOELEMENTO MANGANESE: per un’azione detossificante generale, ricopre il ruolo essenziale di cofattore di numerosi enzimi.  Una sua carenza può compromettere la tolleranza al glucosio.

OLIGOELEMENTO RAME: utile negli spasmi gastrointestinali, ricopre un ruolo importante nel favorire la  disintossicazione epatica.

Cari lettori, il nostro corpo è come una barca  che ci permette di compiere viaggi memorabili, a patto che ce ne prendiamo cura.

Dott.ssa Lia Losi

Dott.ssa Lia Losi

Titolare della parafarmacia Reformhaus, consulente scientifico per la formulazione di nuovi prodotti per il benessere, inizia nel ’93 con un corso di Medicina ayurvedica del Prof. Rama H. Sing, ordinario e direttore del Dipartimento di medicina ayurvedica alla Varanasi Indu University e prosegue con la Laurea in Farmacia e una specializzazione in omeopatia alla Faculté de Medicine Paris Nord, in Francia.

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