Una pista ciclabile estremamente pericolosa dove il rischio di farsi male o di essere investiti è continuo per gli amanti della pedalata e non solo. Quanti incidenti dovranno ancora verificarsi prima che il Sindaco Bianco si renda conto che quella nel lungomare non è una corsia riservata, ma una trappola per coloro che osano utilizzarla? Anche stamattina c’è stata l’ennesima caduta. Il centauro fortunatamente se l’è cavata senza conseguenze, ma il problema resta e riguarda tutti i catanesi che ogni giorno si muovono su viale Ruggero di Lauria e su viale Artale D’Alagona.
“Come presidente del comitato “Terranostra” – sottolinea Nico Sofia – mi faccio portavoce delle perplessità e delle preoccupazioni dei residenti della zona e chiedo di chiudere l’intera carreggiata e riaprirla solo dopo aver portato a termine tutti i lavori necessari a metterla in sicurezza. Transenne e cartelli di pericolo sullo scalino in giallo, davanti alle pensiline dell’autobus, sono l’ennesimo tentativo maldestro dell’amministrazione di mettere una pezza ad un progetto fallimentare nato sotto i peggiori auspici. Sul web sono tante le raccolte firme da parte dei catanesi che chiedono di eliminare una mostruosità che comincia nei pressi di piazza Europa e finisce nel bel mezzo del nulla. A questo va aggiunto che, oltre ai ciclisti ed agli appassionati dello jogging, la carreggiata blu viene usata pure da automobilisti e centauri come corsia di sorpasso per evitare il traffico”.

Ancora la pista ciclabile
“In questo contesto è bene chiedersi – conclude il presidente di Terranostra –dove si trovano le pattuglie della Polizia municipale che già svolgono un lavoro estremamente complesso per rendere il lungomare più vivibile. Una questione che diventerà ancora più difficile con l’arrivo dell’estate quando i pochi posteggi rimasti non basteranno ad accogliere migliaia di veicoli. Una folla enorme che vorrà farsi una passeggiata e prendere il sole e che intaserà le stradine limitrofe nel tentativo di trovare uno stallo libero per la propria vettura. Il tutto tra le proteste dei residenti che già sono sottoposti a disagi di ogni tipo e che, tra poco più di un mese, dovranno fare fronte con questo nuovo problema”.