Catania News

La drammatica situazione in cui versa l’Amt, il ridottissimo numero di veicoli in circolazione, le code ogni mattina per salire sugli autobus con i mezzi trasformati in carri bestiame e la gente, al loro interno, pressata come sardine. Questi sono stati solo alcuni degli argomenti trattati ieri tra la commissione comunale alla Mobilità e le sigle sindacali dell’Ugl Trasporti e Uil Trasporti. Situazioni estenuanti, al limite dell’umana sopportazione, a cui ogni giorno devono far fronte migliaia di pendolari con inevitabili ritardi a scuola o sul posto di lavoro. In questi giorni i consiglieri comunali, facenti parte delle commissioni al ramo, sono finiti al centro di tante lamentele. Accuse legate al fatto di non essere determinanti su una questione di vitale importanza per il capoluogo etneo.

“In qualità di presidente alla Mobilità – spiega Carmelo Sofia – ho fortemente voluto questo incontro per mantenere alta l’attenzione sulla crisi dell’Amt anche in vista della protesta del 20 maggio, con l’astensione di 8 ore dal lavoro, e della presentazione dei due piani proposti dall’azienda. Insieme ai consiglieri Francesco Saglimbene, Vincenzo Parisi e Giuseppe Catalano rimandiamo al mittente questo tipo di accuse e la nostra presenza stamattina, al tavolo di dialogo con i sindacati, ne è la risposta più importante ed evidente. Abbiamo già sottoposto le nostre proposte al Sindaco e agli assessori al ramo. Ribadiamo, ancora una volta, che il Primo Cittadino e la deputazione regionale devono lavorare in sinergia affinchè da Palermo arrivino quelle risposte che non solo le sigle sindacali ma l’intera città aspetta con grande attenzione”.

“Oggi l’azienda ha decine di milioni di debiti certi – continua Sofia – a fronte dei crediti che ancora nessuno sa con certezza quando entreranno nelle casse dell’Amt. Qui non si tratta semplicemente di mancanza di liquidità ma di una questione molto più complessa dove servono risposte certe. E’ fondamentale, quindi, stabilire un percorso mirato atto a garantire, quanto più possibile, un servizio decoroso all’utenza e maggiore serenità al personale dell’Amt. Un piano di rilancio immediato che non gravi sulle spalle dei lavoratori perchè questa fase di stasi rischia di far crollare definitivamente l’intero apparato dell’azienda”.

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