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La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Catania hanno segnalato alla Procura della Repubblica un sedicente cittadino straniero di nazionalità tunisina,  posto in stato di fermo di indiziato di delitto, per il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina, in relazione allo sbarco di 200 migranti giunti presso il porto di Catania il 18 maggio, a bordo della nave della Guardia Costiera Italiana “Peluso CP905”.

Il fermo del tunisino

Il fermo del tunisino

Nella mattina del giorno precedente, la nave aveva effettuato il soccorso in acque internazionali dei migranti, partiti dalle coste libiche su un natante e poi trasferiti, in alto mare, a bordo di un peschereccio. Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica etnea, gli investigatori della Squadra Mobile della Polizia di Stato e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, con la collaborazione della locale Sezione Operativa Navale delle Fiamme Gialle, hanno ricostruito la dinamica del viaggio, acquisendo le prove necessarie all’adozione del provvedimento di fermo nei confronti di El Msouri Slah (classe 1984). Lo stesso è stato individuato quale scafista del peschereccio con il quale è avvenuta la traversata del Canale di Sicilia.

A conclusione delle attività, il fermato è stato associato nella Casa Circondariale di “piazza Lanza” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Dalle audizioni dei migranti si è appreso che il costo della traversata dalla Libia all’Italia è stato mediamente pari a 2.400 dollari americani a persona.

Il video al Porto di Catania

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