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Ha impressionato per le sue spiccate doti offensive ed il passaggio veloce e sicuro, si è inserito presto e bene negli schemi del quindici dell’Amatori Catania di Ezio Vittorio. Parliamo di Paul O’ Loghlen, l’apertura irlandese che è venuto a Catania, sponda Amatori per giocare a rugby.  Abbiamo incontrato il numero dieci dell’Amatori Catania sul terreno del “Benito Paolone” e ci siamo fatti con lui una breve chiacchierata.

Dopo avere iniziato in tenerissima età a giocare con la palla ovale nello “Skerries RFC”, ha giocato con le giovanili del Leinster dall’età di diciassette anni, poi ha giocato nello Stade de Reims de Rugby durante i suoi studi universitari nella città francese, prima di tornare a suo Skerries RFC.

L'apertura irlandese nel momento di un calcio

L’apertura irlandese nel momento di un calcio piazzato

In questa stagione, a ventiquattro anni, tramite il sito internet Rah Rah Rugby, curato dal “siciliano acquisito” Bevan Ryan, ha preso al volo l’opportunità di venire a giocare in Sicilia, dando il suo contributo per un club che si prefiggeva l’accesso alla serie A. Il suo approccio con il rugby italiano è stato inizialmente di comprensione.

C’è un modo diverso di intendere il rugby e il suo sviluppo in velocità – sottolinea Paul O’ Loghlen ringrazio la squadra dell’Amatori,  che è giovane e molto talentuosa, per avermi accolto e ringrazio la filosofia del coach, che garantisce velocità e un gioco sempre più rapido, con il quale abbiamo messo in difficoltà tutte le squadre incontrate”.

Cosa ne pensi di Catania?

“La città di Catania è realmente meravigliosa. La prima volta che vieni in Sicilia te ne innamori così tanto che non vuoi più fare il biglietto di ritorno…”.

Una cosa bella ed una brutta di questa esperienza con l’Amatori e con la città etnea…

Le condizioni del "Paolone"

Le condizioni del “Paolone”

“Debbo sicuramente elogiare il club, ogni singola persona dell’Amatori Catania, che ha fatto di tutto per farmi stare bene ed a mio agio, in ogni momento del giorno, faccio i complimenti ai ragazzi del vivaio  e a quelli di provenienza Accademia Catania pieni di talento, competenze e potenzialità. Questo per quanto riguarda la cosa bella, l’aspetto positivo della mia esperienza.Per la cosa brutta non ho dubbi: sono i campi infatti  in tutta la mia esperienza non ne ho mai visti di così”.

E come dargli torto, vedendo lo stato nel quale versa il “Benito Paolone” (impianto nel quale hanno giocato anche le nazionali di Australia e Nuova Zelanda) e tanti campi del Sud Italia?

Quali sono le tue intenzioni per la prossima stagione?

“Per il momento sono qui a Catania e partecipo alle attività estive dell’Amatori, poi si vedrà…”

Tanta buona fortuna Paul, ad maiora!

Intervista a cura di Antonio Luca Cuddè – Foto Amatori Rugby Catania

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