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“All’intellettuale che ha saputo trasformare il linguaggio pittorico in cifra poetica e musicale”. Questa una delle motivazioni che hanno spinto l’Accademia di Belle Arti di Catania a conferire, nel corso di una cerimonia che ha preceduto l’inaugurazione di una sua mostra antologica, la laurea honoris causa in pittura a Pino Pinelli, uno degli esponenti di maggior rilievo di quella che lo storico dell’arte Filiberto Menna definì “pittura analitica”, ossia nata da un’analisi di ciò che materialmente la compone, dalla tela alla cornice, dai colori al segno.

“Un avvenimento straordinario – ha detto l’assessore alla Cultura Orazio Licandro, che ha rappresentato il sindaco Enzo Bianco – visto che Pinelli è certamente uno degli artisti più grandi del Novecento, che con il suo linguaggio è andato oltre i limiti del quadro, e che è ancora proiettato verso il Terzo Millennio. La sua personale rappresenta un appuntamento culturale di altissimo significato per la città che gli ha dato i natali 78 anni fa”.
A Catania Pinelli aveva studiato arte, partendo poi, prestissimo, per la città meneghina, in cui viveva quello che il giovane artista considerava “il più grande di tutti”, ossia Lucio Fontana. E quest’anno nella Cardi Gallery Armory Show di New York è stato possibile ammirare un “duetto”, una grande mostra denominata “Pino Pinelli in conversation with Lucio Fontana”.

Particolari della Mostra antologica

Particolari della Mostra antologica

“E’ la seconda volta – ha detto Pinelli, emozionato dopo aver ricevuto la laurea dalle mani di Piccari – che presento i miei lavori nella mia città. La prima fu nel 1969 nella galleria Sicilia Arte del pittore Sebastiano Milluzzo, l’unica che Catania avesse, allora. Dopo tanti anni sono stato invitato dal direttore dell’Accademia per presentare il documentario che Sky Arte aveva girato sul mio lavoro e da lì è nata l’idea di una mia personale nel Palazzo Platamone con un catalogo che riassume la storia di cinquant’anni di ricerca intorno al problema della pittura, del monocromo. E della disseminazione, che è quell’aspetto che caratterizza il mio lavoro ossia l’aver superato il concetto e il limite del tabloid, del quadro classico tela-telaio, che viene frammentato e disseminato nello spazio”.
“E’ stato un grande onore – ha commentato Piccari – conferire la laurea honoris causa a Pino Pinelli, una personalità di tale spessore che è stata capace di attraversare la storia dell’arte guardando sempre all’operato dei grandi maestri del passato, che gli hanno insegnato a pensare la pittura prima ancora che a farla”.

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