Cronaca

Ritengo illegittimo e rischioso il tentativo di ridurre l’attività delle guardie mediche da 24 a 16 ore, (dalle 8 del mattino alla mezzanotte), così come indica l’atto di indirizzo per il rinnovo dell’Accordo Collettivo Nazionale dei medici convenzionati in merito alla diversa articolazione della continuità dell’assistenza medica territoriale”. Lo dichiara la parlamentare regionale del partito democratico Concetta Raia, presidente della Commissione Ue all’Ars, che ha presentato un’interrogazione all’assessorato alla Sanità per chiedere se la Regione Sicilia sia stata sentita per un parere di merito alla riforma nazionale, che, espropriando il parlamento nazionale e regionale delle rispettive funzioni, potrebbe passare attraverso un semplice accordo contrattuale, e come intenda eventualmente procedere.

Concetta Raia

Concetta Raia

“In una città come Catania questa decisione genererebbe il caos– spiega la deputata regionale– i medici del 118, per tutta la notte, si troverebbero a svolgere, contemporaneamente sia interventi urgenti i “codici rossi” di emergenza, sia le visite e prescrizioni per patologie minori, correndo da una parte all’altra della città, con il rischio che centinaia di visite potrebbero non essere effettuate in tempo. Per non parlare del prevedibile collasso cui andrebbero incontro i tre pronto soccorso etnei, già presi d’assalto dai pazienti”.

“Se già adesso molti interventi, come i TSO o gli infarti, gli ictus, i politraumi, le dispnee gravi impegnano per molte ore i medici d’emergenza 118, creando, problemi di copertura per le patologie con maggiori rischi e forme più acute – prosegue, Concetta Raia – come si può solo immaginare che essi possano essere in grado di coprire gli interventi minori che dovranno, a mio avviso, continuare ad essere efficacemente gestite dai medici di continuità assistenziale”.prontosoccorso

“Ricordo – conclude la parlamentare  – che l’atto di indirizzo deve prevedere indicazioni per il rinnovo degli Accordi Collettivi Nazionali di medicina generale e di pediatria di libera scelta e che essi non possono intervenire nell’assetto organizzativo dell’assistenza territoriale con specifico riferimento all’emergenza territoriale, disciplinata da altre norme e assicurata con personale che risponde in larga misura ad altro contratto, quello della dirigenza medica. Il d.lgs. 502/92 e successive modifiche e integrazioni sino alla cosiddetta legge Balduzzi prevede che le convenzioni con i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta devono assicurare la continuità assistenziale H 24, non già H 16”.

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