E’ andato in scena, dallo scorso 26 al 30 Maggio, al Teatro del Canovaccio di Catania e verrà replicato in doppio turno (ore 18.00 e 21.00) il prossimo 12 Giugno, il divertente “Ti lovvo” di Francesca Agate, atto unico che ironizza sulle manie “social” dei nostri giorni e soprattutto sulla difficoltà, sul modo contorto di gestire i rapporti tra uomo e donna, dove i ruoli si sono invertiti e confusi. Due universi, quello maschile e femminile che spesso invece di incontrarsi, con il supporto della nuova tecnologia, finiscono per allontanarsi e distruggere i rapporti in corso o che stanno per nascere.
La pièce, che prende il nome da una applicazione di un social network dedicata agli smartphone, appunto “Ti lovvo”, vede tre uomini, tre pazienti, dal nome particolarmente curioso (Raviolo, Mariotti e Rapallo), che arrivano contemporaneamente nello studio di una psicanalista e dopo essersi conosciuti, in attesa della seduta, si ritrovano loro stessi, sdraiati su un divano, a psicanalizzarsi, illustrando così i loro problemi di coppia o nei rapporti con l’altro sesso. Il pubblico assiste a tre storie di vita, a tre tipologie diverse di uomo che si confronta con la propria donna o con le proprie convinzioni: c’è il cornuto che non si accorge (o non si vuole accorgere) di nulla, l’indifferente ammalato di tv o il single che si crede un conquistatore. Tutti e tre ascoltano e commentano le rispettive vicissitudini fino a quando subentra la provocante psicanalista che, alla fine, scopre, a sorpresa, il suo vero volto.
Una commedia in cui, tra battute e situazioni imbarazzanti ma sempre estremamente reali ed esilaranti, sia l’eclettica Ester Anzalone (nei panni della psicanalista) che Plinio Milazzo, Giuseppe Calaciura e Francesco Turrisi (i tre pazienti) esaltano le loro qualità e predisposizioni per il comico, coinvolgendo e suscitando gli applausi del pubblico in sala. Ad occuparsi delle musiche e del gioco luci è Gabriella Calatabiano che contribuisce a rendere l’intero spettacolo sempre frizzante e coinvolgente.
Spettacolo gradevole e che si sofferma sul potere della tecnologia, dei “social” ai nostri giorni, ma che soprattutto fa riflettere, ridendo, su come siano cambiati oggi i rapporti umani, come siano scomparsi certi gesti, la conquista, il romanticismo o il corteggiamento, soppiantati da chat o applicazioni per espliciti incontri, magari al buio e per vincere la paura di restare soli ed infelici, per superare quell’incapacità a confrontarsi ed a mettersi ancora una volta in gioco sul palcoscenico della vita.