Cronaca

Catania è ancora stretta nella morsa della crisi. Sempre più persone, rispetto al panorama nazionale, dichiarano di avere difficoltà a ripagare i debiti contratti con il Fisco e con i creditori. La città etnea, tuttavia, ha anche un altro primato, questa volta tutt’altro che negativo. E’ uno dei primi Tribunali in Italia ad avere dato piena applicazione alla legge 3 del 2012, accogliendo oltre duecento pratiche dal 2015, anno dell’approvazione del decreto ministeriale. Numeri esposti con soddisfazione dal presidente della VI sezione del Tribunale etneo Marisa Acagnino, in occasione del convegno organizzato a Catania ieri dall’associazione Ad Maiora, in sinergia con l’Ordine degli Avvocati sul tema “La crisi delle imprese e la tutela del credito”.

Così come le aziende possono accedere a procedure di concordato preventivo per evitare fallimento, adesso anche per i singoli lavoratori e per i professionisti è possibile aderire a misure alternative di composizione della crisi da sovraindebitamento. Si può, cioè, riuscire a rientrare, in parte, dei debiti accumulati, cancellando il resto.

“Uno strumento estremamente efficace per sostenere famiglie e lavoratori che fino a questo momento non avevano alcuna tutela, diventando vittime di usurai – ha dichiarato Marisa Acagnino – Il Tribunale di Catania ha il merito di avere saputo intercettare questa esigenza e di avere anticipato i tempi”.

Ad aprire i lavori il presidente del Tribunale di Catania, Bruno Di Marco, seguito dal tesoriere, in rappresentanza del Consiglio Ordine degli Avvocati, Antonino Distefano. Il presidente dell’associazione Ad Maiora, Piergiuseppe Arena e il consigliere dell’Ordine degli Avvocati, Orazio Torrisi, si sono soffermati sull’importanza della formazione continua e sulla necessità dell’interdisciplinarità come strumento vincente per affrontare la crisi a 360 gradi. A fornire una fotografia dello stato di salute della città il sostituto procuratore della Repubblica, Fabio Regolo insieme ai segretari generali di Cgil, Giacomo Rota e Uil, Fortunato Parisi.

“In Sicilia manca una programmazione seria da circa un ventennio – ha spiegato Pietro Agen, presidente Confcommercio Sicilia. Tra i temi toccati da Salvatore Messina, vicepresidente di Confindustria etnea e Salvo Politino, direttore di Confesercenti Catania, l’imprenditoria giovanile, l’educazione all’imprenditorialità, la formazione, l’accesso al credito, la sburocratizzazione come punti cardine per far ripartire l’economia. Lucia De Bernardin della IV sezione del Tribunale etneo e Giuseppe Augello del Foro di Catania hanno approfondito gli aspetti legati al concordato preventivo. In chiusura Salvatore Alessandro, OCC di Acireale, Giuseppe Limitone, del Tribunale di Vicenza, e Salvatore Toscano, OCC Ordine dei commercialisti di Catania, hanno affrontato il tema delle procedure di composizione della crisi.

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