Domenica 28 agosto, alle ore 18,30, al Villa Adriana Golden Park (SS. 113 – tra Cinisi/Terrasini), appuntamento con: “Genius Lociì e Locus Genii”, “Storie ed espressioni di uno spazio, senza tempo: identità di un territorio. Da… ’U curtigghiu ’nt’a u curtigghiu a Sagra del Signore della nave”.
Un volume ideato e curato da Ino Cardinale, realizzato col sostegno del GAL – Golfo di Castellammare, che – prendendo le mosse da immagini di scene teatrali sperimentate da dilettanti, abituati a recitare a livello amatoriale o, più precisamente, da gente semplice, comune, che mai prima aveva avuto tra le mani un copione, né calcato le scene, popolo dei mestieri rurali ed agricoli o artigianali e commerciali – ritrae istantanee della vita quotidiana, vissuta in spazi aperti e pubblici, come “cortili”, bagli, spiazzi antistanti chiese attraverso:
- ambientazioni, abitazioni, vestiari ed abbigliamenti
- oggettistica varia, propria di tipiche attività lavorative
- costumi, usanze e tradizioni locali
- modi di parlare, di esprimersi, di atteggiarsi, con circa 000 tra proverbi, modi di dire, scioglilingua, indovinelli, giochi di un tempo, filastrocche, ninne-nanne, nenie e tiritere, canti e cantilene, cunti…, espressioni devozionali e ’raziuneddi, molte legate a credenze apotropaiche (che poco hanno di religioso ma molto di pagano e scaramantico-superstizioso) e preghiere in disuso verso santi e ‘patroni’ venerati in modo particolare e speciale nel territorio.
Storie e spazi del territorio che si affaccia sul Golfo di Castellammare, nell’intento di riappropriarsi di quella radice che definisce il “senso di una identità”.
«In questo libro c’è – come scrive il prof. Giovanni Ruffino, presentando l’opera – “osservazione” e c’è “amore”. Ce ne rendiamo conto anche quando, sfogliandolo pagina dopo pagina (aiutati anche dall’ampio e acuto saggio di Adalberto Magnelli), scopriamo che i contrassegni identitari – i proverbi, le locuzioni, le orazioni e i testi devozionali e tutte le altre espressioni della tradizione orale, sino agli antroponimi e alle pratiche ludiche – vengono riproposti attraverso la rielaborazione di due testi teatrali significativi. Una soluzione originale e intelligente, trovata per l’appunto da chi “osserva” in profondità, non da chi si limita a sguardi distratti, superficiali».
«Un libro – continua il prof. Ruffino – che è qualcosa di più di un semplice libro. È anche un esperimento intelligente e vivo, lontano dalle fredde raccolte repertoriali. Un libro per il proprio paese, un paese la cui storia, più di altri, possiede il contrassegno della varietà e della permanente variazione: per la vicenda del popolamento, per la lingua, per il lavoro, per tanti aspetti della cultura tradizionale».
«L’opera […] – osserva il prof. Rino Caputo nella “Postfazione” – esprime in sintesi e nel dettaglio il coacervo multidisciplinare dell’operatività del ‘genius’ nel ‘luogo’ prescelto. Ma, come sempre, è la ‘lingua’ che riunisce i fatti e i pensieri, la ‘mimesis’ e la ‘dieghesis’. Perciò il ‘territorio’ viene focalizzato nella sua ineludibile sicilianità; che è storica, etnoantropologica e, soprattutto, linguistico-letteraria, così com’è riconosciuto dal ‘dialetto’ ovvero, come affermava padre Dante, dalla lingua ‘succhiata’ dalla nutrice e, come tale, madrelingua delle emozioni, degli affetti e delle passioni».
Ne parleranno, dopo i saluti introduttivi di Adalberto Magnelli (Presidente della Associazione culturale “Così, per… passione!” di Terrasini, organizzatrice dell’incontro): Giovanni Ruffino, Presidente del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, già Ordinario di Linguistica italiana e Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, L. Rino Caputo, Ordinario di Letteratura italiana nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “Tor Vergata” e già Preside della stessa facoltà, e Gianfranco Jannuzzo, attore.
Si prevedono interventi di Pietro Puccio e Andrea Ferrarella, rispettivamente Presidente e Responsabile del piano del GAL Golfo di Castellammare.
Coordina i lavori Alessandra Turrisi, giornalista.
Momenti musicali e canori, a cura del Gruppo polifonico del Balzo, arricchiranno l’evento.