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Il 21 Settembre, al campo San Teodoro Liberato di Librino, alle ore 20.30, nel giorno dell’anniversario della morte del Giudice Rosario Livatino, l’attore, regista e soprattutto Brigante, Angelo D’Agosta, mette in scena lo spettacolo “Settembre 1990 – Luglio 1992”, ispirato ai fatti di cronaca avvenuti in quegli anni in Sicilia, scritto, diretto e interpretato da Angelo D’Agosta, con Eleonora Sicurella, fonica e direzione di scena, Agnese Failla.

Il ricavato dello spettacolo (che in questi anni ha riscosso i consensi di pubblico e critica), ad ingresso libero con sottoscrizione volontaria, sarà interamente devoluto alla campagna “I Briganti si meritano un prato”.

A spiegare lo spettacolo, in una nota di regia, è lo stesso autore ed interprete Angelo D’Agosta“Mi permetto di iniziare queste note di regia proponendovi un quesito: “Vi ricordate dove eravate il 23 Maggio del 1992, quando uccisero Falcone? Sono certo che chiunque nel ’92 avesse avuto l’età per comprendere quello che stava accadendo, ancora oggi ricorda alla perfezione cosa stesse facendo in quel momento. Ci sono eventi che inevitabilmente segnano il corso della storia e, quando accadono, lasciano una traccia indelebile nella vita della gente. Nel ’92 avevo sette anni, e non avevo chiara la gravità di ciò che era accaduto e di cosa avrebbe comportato in seguito, però ricordo la faccia di mio padre, a cena, mentre guardava il TG1 che dava la notizia della morte del giudice Falcone. Non so cosa pensasse in quel momento e non gliel’ho mai chiesto, ma mi sembrò quasi che non volesse ascoltare, che non volesse crederci. E quella stessa espressione gliela rividi il 19 Luglio del 1992 quando un’autobomba in via D’Amelio uccise Paolo Borsellino.

L'autore Angelo D'Agosta (Ph. Sergio Perez per Officina Fotografica Catania)

L’autore Angelo D’Agosta (Ph. Sergio Perez per Officina Fotografica Catania)


Siamo partiti dai ricordi, per capire e raccontare come mai una nazione intera ascoltasse la notizia della strage e si ostinasse a credere che le proprie orecchie la stessero ingannando, perché non è beata solo la terra che non ha bisogno di eroi, ma anche quella che non ha bisogno di dedicare loro monumenti alla memoria”.

“Lo spettacolo “Settembre 1990 – Luglio 1992” – conclude l’autore –non è una commemorazione dei caduti, ma un elogio dell’ideale di giustizia, che attraversò quegli uomini, che a loro sopravvisse, che adesso vive in altri uomini e così ancora”.

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