“Festina lente”, il significativo titolo (Affrettati lentamente) del primo lungometraggio firmato dalla regista Lucilla Colonna, racconta cinquanta anni di Rinascimento italiano attraverso gli occhi della poetessa e nobildonna Vittoria Colonna (1490-1547).
La sceneggiatura è ispirata ad antichi testi rinascimentali, tra i quali i versi poetici di Vittoria Colonna (1490-1547) ed il più affascinante testo illustrato di tutti i tempi, intitolato Hypnerotomachia Poliphili (Sogno del combattimento d’amore di Polifilo, stampato da Aldo Manuzio nel 1499), testo al quale si ispira anche la statua dell’elefante che sorregge l’obelisco egizio chiamata “Liotru” in piazza Duomo a Catania.
Il lungometraggio ha ottenuto positivi consensi dalla critica ricevendo anche i premi: Wild Rose Film Fest – International Feature Film Competition: Best Feature Film, Best Director, Best Actress, Best Costumes – 2016
International Independent Film Awards: Costume design, Soundtrack – 2016
Barcelona Planet Film Festival Best Actress Award, Best Woman Filmaker Nomination – 2016
“Poetry movie award”, premio a una produzione cinematografica riguardante la poesia in tutte le sue forme e manifestazioni.
La “pellicola” narra la vita di Vittoria Colonna sin dalla tenera età allorquando, Papa Alessandro VI Borgia confiscò tutto ciò che la sua famiglia possedeva, ma il rapporto contrastato fra lei e la corte pontificia era destinato a continuare e a manifestarsi anche con Papa Clemente VII Medici e Papa Paolo III Farnese. Nipote del duca d’Urbino Federico da Montefeltro, a diciannove anni sposò Francesco Ferrante D’Avalos, discendente di una famiglia di origini spagnole, che morì prematuramente combattendo per Carlo V e il Sacro Romano Impero. Donna di grande sensibilità e cultura, conservava nella sua vasta biblioteca i testi pubblicati dal primo grande editore della Storia, Aldo Manuzio, sotto il marchio di stampa “Festina lente”. Ella conobbe e scambiò corrispondenza con le personalità più influenti del Rinascimento: Ludovico Ariosto, Pietro Aretino, molti regnanti, il cardinale Reginald Pole e frate Bernardino Ochino, che fu obbligato a fuggire in Svizzera dopo aver aderito alle idee di Lutero. Mise in discussione il ruolo tradizionalmente riservato alle donne, riuscendo ad ottenere grande stima dalla società maschilista della sua epoca. Divenne amica e confidente di Michelangelo Buonarroti, che le dedicò alcuni dei suoi più struggenti sonetti, nei quali la magnificava con parole come queste: “Un uomo in una donna, anzi un dio, tramite la sua bocca parla”. https://www.facebook.com/filmfestinalente/
La regista Lucilla Colonna
Giornalista pubblicista, laureata in Economia alla Sapienza di Roma, Lucilla Colonna ha studiato sceneggiatura, critica cinematografica e regia alla Libreria del Cinema di Roma e alla Scuola Holden di Torino. E’ stata direttrice responsabile della rivista mensile Donna Oltre ed è attualmente caporedattrice di Taxidrivers Magazine. Il suo romanzo Effetto Morphing (2005) ha vinto il Premio Letterario Nazionale “Orient Express”. Ha scritto numerosi soggetti, fra i quali il lungometraggio “Non piangere, non ridere, non giocare”, selezionato e finanziato dal MIBACT ed attualmente in produzione. Nel 2011 ha scritto e diretto un cortometraggio, “Tre”, ispirato ad alcune importanti sentenze della Corte di Cassazione italiana in merito alle adozioni, e racconta in chiave comica le vicende di tre coppie che si incontrano al Tribunale dei Minori. Presentato al Rome Independent Film Festival, “Tre” è stato selezionato in altre rassegne italiane ed internazionali. Da anni collabora all’organizzazione del festival Videocorto Nettuno e, come volontaria, è membro del consiglio direttivo dell’Associazione Alzheimer Uniti Roma Onlus. “Festina lente” è il suo primo lungometraggio.
“Nel mondo sempre più rarefatto e virtuale in cui viviamo, spiega la Colonna, ho voluto costruire un film sul supporto materiale attraverso il quale passava tutta la comunicazione a distanza dell’epoca rinascimentale: quei fogli di carta, puri e preziosi, che curiosamente provenivano dal macero degli stracci. I personaggi, che ruotano intorno alla protagonista Vittoria Colonna, sono coloro che nel Cinquecento scrivevano lettere, leggi e libri, oppure disegnavano bozzetti destinati a diventare affreschi e palazzi”.
CAST ARTISTICO
FRANCESCA CECI Vittoria Colonna, FRANCESCO ROSSINI Ascanio Colonna, FILIPPO GILI Michelangelo Buonarroti, SILVIA DELFINO Agnesa, RIMI BEQIRI Baccio, DIEGO BOTTIGLIERI Francesco Ferrante D’Avalos, RODOLFO MANTOVANI Pierluigi Farnese, MICHELE NANI Emperor Carlo V d’Asburgo, DON UMBERTO ROTILI Bernardino Ochino, INDRI QYTEZA SHIROKA Alfonso Del Vasto, ELEONORA MISITI Caterina Cybo, DONA AMATI Costanza D’Avalos, JAMES BRIAN MAY Cardinal Reginald Pole, ANGELO CONTI Pope Borgia, FEDERICO SALVATORI Pope Medici, MAURO CESARI Pope Farnese, MARTINA LUCIA CERIONI Maria D’Aragona.
CAST TECNICO
Regia LUCILLA COLONNA, Fotografia ANTONELLO EMIDI (AIC-Imago) UGO MENEGATTI (AIC-Imago); Sceneggiatura (originale) LUCILLA COLONNA. Montaggio LUCA BALDUCCI, Colonna sonora (originale) ORNELLA SARACINO, Costumi PALIO S. GIOVANNI BATTISTA di FABRIANO ROBERTA FRATINI ISTITUTO COLONNA GATTI di NETTUNO, Scenografia LUCILLA COLONNA, Make up ALESSIA TANI LILIANA D’ALESSIO FRANCESCA MICALIZZI SIMONA ROSSI, Assistanti alla regia ANNAMARIA CASTRONUOVO RITA CORRADI MANUEL BELLINO, Color correction LVR, Addetto stampa STEFANO COCCIA, Produttore LUCILLA COLONNA