«La gestione del ciclo dei rifiuti rimane una questione critica per il nostro territorio: il ruolo tecnico degli ingegneri, nella maggior parte dei casi, è determinante nella definizione e nell’implementazione delle strategie più efficienti». A parlare è il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catania, Santi Maria Cascone, intervenuto in occasione dell’avvio del corso in Gestione dei rifiuti organizzato dalla Fondazione presieduta da Mauro Scaccianoce: «Le cronache quotidiane ci restituiscono un quadro non proprio confortante della situazione siciliana – ha continuato – una condizione che risente di decenni di mancanza di visione strategica su tutto il sistema delle discariche e dello smaltimento. Il nostro compito, come istituzione di categoria, è in primo luogo quello di garantire il trasferimento di conoscenze e competenze per affrontare nuove sfide e creare nuovi modelli di governance».
Presente in apertura dei lavori anche la prof. Ida Nicotra, consigliere dell’Autorità nazionale anticorruzione che nel suo intervento ha delineato il ruolo dell’organismo di controllo all’interno del nuovo codice degli Contratti pubblici: «La normativa disegna un sistema di attuazione basato sulla soft-regulation e assegna inoltre all’Anac un ventaglio di funzioni e di attribuzioni molto vasto: una funzione regolatoria con il compito, per esempio, di dettare linee guida per la redazione dei bandi in settori delicati come gli appalti e le concessioni. L’obiettivo – ha sottolineato Nicotra – è quello di fornire regole dettagliate ma allo stesso tempo semplici da attuare, così da supportare sia le stazioni appaltanti che gli operatori economici nell’ottica della trasparenza e del rispetto del principio della concorrenza, fattori determinanti anche nel settore dei rifiuti. A questo si aggiunge la funzione della vigilanza collaborativa: le stazioni appaltanti possono infatti sottoporre all’Anac bandi e procedure ancora in itinere per confrontarsi sulla bontà delle norme in una fase preventiva, verificando ex ante la conformità ai principi nazionali e comunitari, al fine di prevenire fenomeni corruttivi o accordi illeciti che possono mettere anche a repentaglio la sicurezza ambientale o violare le norme paesaggistiche».
Prima dell’avvio delle lezioni è intervenuto per i saluti il vicepresidente della Scuola Superiore di Formazione per l’ingegneria, Carmelo Maria Grasso, che ha sottolineato come la trasparenza e la lotta alla corruzione si raggiungono attuando una reale semplificazione normativa ed in questo senso è andata l’attività dell’Anac, finalizzata alla stesura di linee guida che rendono il più oggettivo possibile l’applicazione di un codice dei contratti finalmente snello.