Cronaca

Il pomeriggio di martedì 8 novembre, nella sala conferenze dell’Archivio di Stato di Catania, ex convento domenicano maschile “Santa Caterina al Rosario”, col patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, direzione generale per gli archivi, e dell’Ordine dei Frati Predicatori, è avvenuta la presentazione dell’inventario dell’Archivio del Convento di Santa Caterina da Siena al Rosario e l’inaugurazione della mostra documentaria e della videomostra…cantata “Santa Caterina da Siena al Rosario: storia di mura e di pittura da luogo di culto a luogo di cultura” a cura della dott.ssa Maria Nunzia Villarosa.

I saluti istituzionali sono stati posti dalla dott.ssa Anna Maria Iozzia, neodirettrice dell’Archivio di Stato, che ha evidenziato il profondo significato culturale e storico della documentazione archivistica che custodisce gelosamente ed obiettivamente la vera anima di una comunità e permette di studiarla e di capirla nella realtà effettiva.

La meritoria attività dell’Archivio di Stato, da anni dipendente come meritava dal Mistero per i Beni e le attività culturali, ha il lodevole ed impegnativo compito di integrare ed arricchire il patrimonio cartaceo archivistico costituito dai documenti -provenienti dagli archivi dei monasteri e nei conventi espropriati, dagli studi notarili, dalla casate nobiliari e dell’alta borghesia intellettuale, ecc.- che diventano agevole oggetto di fruizione privilegiata riservata agli studiosi ed anche aperta a una generale fruizione pubblica tramite una doverosa inventariazione e catalogazione scientifica che viene applicata su scala nazionale.

Con apposite relazioni sono intervenuti padre Giuseppe Damigella, frate predicatore priore del convento “San Domenico” di Catania, su “La presenza dell’Ordine domenicano a Catania” e mons. prof. Gaetano Zito, docente di Storia della Chiesa allo Studio Teologico interdiocesano “San Paolo” di Catania e direttore dell’Archivio Storico Diocesano di Catania, rettore della chiesa ex abbaziale benedettina San Nicola l’Arena nonché presidente dell’Associazione Archivistica Ecclesiastica Italiana, su la presentazione dell’inventario. Il religioso domenicano ha compiuto un ampio excursus storico sulle travagliate vicende degli Ordini religiosi nella diocesi di Catania e in tutta la Sicilia.

Il vicario episcopale dell’Arcidiocesi catanese ha precisato come il parlamento del Regno d’Italia, dopo l’Unità, s’affrettò ad abolire  il riconoscimento giuridico agli Ordini religiosi e da espropriare le loro proprietà fondiarie, immobiliari e mobiliari trasformando monasteri, conventi, case religiose in scuole, caserme, uffici, ma anche magazzini e stalle come capitò alla grandiosa abbazia benedettina San Nicola l’Arena. Lo Stato divenne proprietario di diverse chiese monastiche e conventuali. L’inventario archivistico del convento domenica di Santa Caterina permette di ricostruire con fedeltà ed obiettività la storia di uno spaccato della vita cittadina ed anche dell’operosità pastorale dei frati domenicani nell’annessa magnifica chiesa conventuale prima della sua forzata chiusura.

La dott.ssa Maria Nunzia Villarosa, funzionario archivista, ha avuto il compito di presentare la mostra e la videomostra ricostruendo l’attività culturale e cultuale del complesso domenicano del Rosario. La fondazione del convento risale al testamento del 15 febbraio 1597 e ai codicilli del 1603 con cui Margherita Arcangelo istituì un monastero femminile nella contrada del Campanaro vecchio e da intitolarsi a S. Caterina per accogliere 13 donne vergini e nobili.

Con breve pontificio di Paolo V del 17 febbraio 1610 fu cambiata la destinazione d’uso in quanto fu concesso ai frati domenicani d’istituire un secondo convento in città con l’obbligo di mantenere l’intitolazione alla santa domenicana e di aggiungere “al Rosario” perché ospitante l’omonima congregazione. Il convento, nella contrada Civita, come scrive la dott.Villarosa nell’opuscolo divulgativo dell’attività dell’archivio di stato fu completato negli anni 80 del Seicento e ricostruito più grande ab imis fundamentis dopo il sisma del 1693. Il rifacimento del grande e monumentale edificio sarebbe durato a lungo. A causa delle leggi eversive del 1866 il convento fu trasferito alla Provincia e successivamente destinato a sede dell’Archivio di Stato con pesanti e stravolgenti adattamenti al nuovo uso che hanno del tutto compromesso l’esatta lettura del complesso architettonico.

Durante il bombardamento navale del 17 luglio 1943 due cannonate colpirono la parte anteriore della navata della chiesa S. Caterina da Siena al Rosario (conosciuta col nome di S. Maria del Rosario) su via S. Agata e di fronte la via S. Maria del Rosario e il corpo di fabbrica dell’angolo nord est. Crollò gran parte del prospetto provocando il dissesto statico delle opere murarie e delle volte. Delle parti colpite oggi rimane solo una minima parte dell’antico prospetto poiché l’interno è stato interamente ricostruito per sistemare l’Archivio storico comunale, mentre il restante edificio ha continuato ad ospitare l’Archivio di Stato subendo altre trasformazioni strutturali sino ad oggi che hanno occultato le memorie iconografiche dell’elegante residenza conventuale dei domenicani del Rosario ma che, probabilmente con accurati lavori di restauro potrebbero in parte tornare alla luce.

La significativa mostra documentaria sarà visitabile sino al 31 dicembre 2016 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18.30 e il sabato dalle ore 9 alle ore 12.30.

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