Cronaca

La sera di domenica 13 novembre, penultima dell’anno liturgico 2015-2016, come ha fatto, nella basilica di San Pietro in Vaticano, Papa Francesco, anche nella basilica Cattedrale di Catania è stato celebrato il Giubileo delle persone emarginate, che hanno potuto lucrare il beneficio spirituale dell’indulgenza plenaria in occasione del XVI Cammino diocesano, nel Giubileo delle Confraternite e in coincidenza con la conclusione, in tutto il mondo, dell’anno santo straordinario della Misericordia.

Il Santo Padre Francesco nella Bolla “Misericordiae Vultus” ha stabilito che l’Anno Santo si concluderà il 20 novembre 2016, solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, con la chiusura della Porta Santa di San Pietro, mentre il Giubileo nella Chiese particolari sparse in tutto il mondo la conclusione è avvenuta domenica 13 e dove l’Eucarestìa di chiusura è stata unica e celebrata in Cattedrale. Nelle altre chiese o santuari nei quali il vescovo diocesano ha stabilito l’apertura di una Porta della Misericordia si è svolta una celebrazione eucaristica di ringraziamento presieduta da un suo delegato.

Nel Duomo di Sant’Agata strapieno di consorelle e confratelli delle 114 confraternite -con le insegne, gli abiti propri, i rispettivi governatori ed assistenti spirituali- operanti oltre che nel capoluogo anche in quasi tutti i comuni dell’arcidiocesi: Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Gravina, Maletto, Mascalucia, Misterbianco, Motta S. Anastasia, Nicolosi, Paternò, Pedara, S. Giovanni La Punta, S. Gregorio, S. Maria di Licodia, S. Pietro Clarenza, Trecastagni, Tremestieri, Viagrande e Zafferana.

Si è trattato della “chiusura”, solo simbolica, della Porta Santa giubilare della Cattedrale perché “il cuore di Cristo e dei cristiani deve rimanere sempre aperto alla misericordia del Signore verso i fratelli” come ha affermato nell’omelia l’arcivescovo, mons. Salvatore Gristina, che ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica, di ringraziamento della Chiesa di Catania al Signore, con il vicario generale e moderatore della Curia metropolitana mons. Salvatore Genchi, il delegato arcivescovile can. Giovanni Sciuto, il parroco mons. Barbaro Scionti e i sacerdoti assistenti delle confraternite, nella penultima domenica del tempo ordinario dell’anno C, con le letture proprie.

Il significato dell’evento è stato sottolineato liturgicamente dall’arcivescovo all’inizio della celebrazione: “Fratelli e sorelle carissimi, giunge al termine l’anno giubilare. In esso abbiamo sperimentato un tempo di grazia e di misericordia. In questa Celebrazione eucaristica vogliamo innalzare al Padre il nostro canto di lode e il nostro rendimento di grazie per i doni che ci ha elargito. Ancora una volta, prima di accostarci a questi santi misteri, invochiamo il balsamo della misericordia, riconoscendoci peccatori e perdonandoci a vicenda dal profondo del cuore”.

Dopo l’omelìa il metropolita, che ha anche ricordato con gioia l’anniversario della solenne inaugurazione del Convegno Ecclesiale Italiano di Firenze, che per la Chiesa italiana con i 5 punti da praticare -uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare- rappresenta un’altra fondamentale tappa decennale del cammino di evangelizzazione e di conversione, sul solco della pratica delle opere di misericordia spirituale e corporale e della diligente custodia della “casa comune”, come esorta ripetutamente Papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’”, ha guidato la professione comunitaria di fede cattolica dei presenti con il rinnovo delle promesse battesimali.

Dopo l’orazione dopo la Comunione, l’arcivescovo ha invitato i fedeli a ringraziare il Signore.

A conclusione del grande e memorabile evento ecclesiale, il presidente del Consiglio della Confederazione Diocesana delle Confraternite, prof. Giuseppina Fazzio, ha ringraziato commossa  l’arcivescovo, i sacerdoti accompagnatori e i numerosissimi confratelli e consorelle provenienti da ogni parte dell’arcidiocesi metropolitana che hanno partecipato con rinnovata devozione al tradizionale caratteristico “Cammino” per le vie del centro storico della città e alla celebrazione conclusiva del Giubileo Straordinario nella Chiesa particolare che è in Catania.

 Antonino Blandini

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