Nel corso degli ultimi anni si va diffondendo, in Italia e in Europa, una progressiva erosione dei legami sociali e della fiducia, causata dall’affermarsi di una specifica cultura del legame che tende a degradare, su un piano meramente strumentale e materiale, la qualità delle relazioni interpersonali. L’ossessione per il risultato, il budget, la ricerca dell’ultimo tornaconto nel rapporto quotidiano con l’altro, gli incontri fuggenti, frammentati e frenetici sono alcuni dei tratti caratteristici di quella che è ormai un’ideologia diffusa e proliferante.
Questa problematica ha fortemente interessato l’assemblea e i 5 gruppo di lavoro dei numerosi partecipanti, per la maggior parte laici impegnati nel mondo del lavoro e dell’educazione, presso il Seminario arcivescovile, alla XII Giornata sociale diocesana dal tema “Europa e valori cristiani: quali sfide?”, presieduta dall’arcivescovo mons. Salvatore Gristina e diretta dal sac. Piero Sapienza, direttore dell’Ufficio diocesano problemi sociali e lavoro che ha organizzato l’annuale momento di riflessione comunitaria che, dalla prima edizione ad oggi, ha focalizzato diversi punti: impegno socio-politico, valore del bene comune, crisi economica, educazione alla legalità, questione antropologica, problematiche della famiglia. Il metropolita ha dato il via alla Giornata con una riflessione spirituale di carattere biblico per essere, sulla scia di quanto auspica San Paolo, operatori di giustizia e di pace e testimoni del Vangelo.
Il prof. Sapienza ha presentato la trama dei lavori con il sottolineare l’obiettivo di formare ad una cittadinanza attiva e di promuovere una democrazia partecipativa, allargata alle questioni attinenti l’Europa, marcata fortemente dall’economia e dalla finanza, con tutte le relative pastoie burocratiche, inserita, come afferma Papa Francesco, “in un mondo complesso e fortemente in movimento, sempre più globalizzato e, perciò, sempre meno eurocentrico”. Le giornate degli ultimi anni hanno voluto riscoprire le radici e i valori fondanti l’Europa: sono anche valori cristiani, qual è la solidarietà e l’accoglienza, il rispetto per la dignità di ogni persona umana, il dialogo interculturale e religioso.
Il prof. Rosario Sapienza nella relazione “Europa Glocale. La ricostruzione del legame sociale e la rifondazione dell’Europa” ha precisato come l’espressione <glocale> sia usata dai sociologi per indicare un modo diverso di “guardare e vivere la globalizzazione, cercando di salvaguardare i valori del localismo e delle tradizioni che rischiano di essere travolti dall’onda di piena dei mercati globali prodotti da un’economia-mondo dall’ideologia mercantile che si sta diffondendo anche in Italia, in modo acritico e subdolo, nei più svariati contesti”.
Sono, infine, intervenuti i rappresentanti dei tre sindacati confederali Fortunato Parisi (UIL), Pina Palella (CGIL) e Maurizio Attanasio (CISL) che hanno rilanciato in modo operativo le proposte per l’Amministrazione comunale promosse, con alcune iniziative, dal “Tavolo del ‘Giubileo del mondo del lavoro’” al fine “del rilancio occupazionale e il contrasto alla povertà a Catania”: promozione del capitale umano e personale qualificato, reti di conoscenza, imprenditorialità, sblocco della formazione professionale per minori, detassazione per chi crea attività produttive e commerciali, welfare aziendale e costituzione dei distretti urbani del commercio, riqualificazione dell’edilizia privata e rigenerazione di parti della città, recupero zona industriale, ecc.. I gruppi di lavoro hanno contribuito a focalizzare le problematiche emerse e suggerire delle soluzioni basate sui valori cristiani affinché maturi, a partire dal nostro territorio, un’Europa solidale, più forte di ogni muro, paura ed egoismo.
Antonino Blandini